Nuovo Conad a Palazzi, c’è la firma per 60 milioni d’investimento
La svolta per il parco commerciale a Palazzi, presentato la prima volta nel 2009 Ai lavori si lega il finanziamento della riqualificazione dei marciapiedi in centro
CECINA. Nero su bianco. Nello studio notarile Cristiani a San Vincenzo si scrive una pagina attesa da anni. La firma della convenzione tra Conad e Comune di Cecina per il maxi piano attuativo che è sul tavolo dal 2009. Diciotto mesi di lavori e un ritardo rispetto ai tempi auspicati per l’apertura del parco commerciale a cui si legano 300 assunzioni, di cui la metà full-time e l’altra part-time.
A sottoscrivere l’atto, nel pomeriggio del 25 gennaio, per l’ente locale è la dirigente del settore Urbanistica Alessandra Cheli mentre per l’investitore il presidente di Cecina Sviluppo Stefano Azzalin, la società di proprietà di Conad del Tirreno a cui fa capo l’investimento da 60 milioni di euro.
Firmata la convenzione a Cecina Sviluppo non resta che ritirare i permessi a costruire. E questa pare la volta buona per dare gambe a 5.500 metri quadrati per il superstore (magazzini, laboratori e spogliatoi compresi per circa 2.300 mq), 2.500 mq per una media struttura di vendita e 7.500 per attività direzionali e servizi. Ma la ripartizione delle superfici, escluso quella del superstore, è destinata a variare in base alle richieste di insediamento. «Abbiamo delle trattative in corso», sottolinea il presidente Conad del Tirreno Valter Geri. Che aggiunge: «Lo sviluppo del cantiere è affidato a una società di management, compreso l’assolvimento degli impegni previsti in convenzione in relazione agli oneri di urbanizzazione». La società in questione è la Toscana Sviluppo 2.0 di cui è amministratore delegato Maurizio Berrighi.
Tra gli aspetti trattati nella convenzione c’è la previsione di finanziare la riqualificazione dei marciapiedi di corso Matteotti fino a piazza XX Settembre. «Rispetto alla tempistica già definita abbiamo ottenuto da Conad la disponibilità ad anticipare i tempi – dice il sindaco di Cecina Samuele Lippi –. L’obiettivo è di riuscire ad inaugurare la riqualificazione entro dicembre di quest’anno. L’altro intervento importante, non previsto dalla convenzione, è la realizzazione della strada alle spalle della zona artigianale di Palazzi». Ed è la variabile che ad oggi condiziona il cronoprogramma.
Nel consiglio comunale di dicembre è stata approvata la variante urbanistica semplificata della scheda C19. Quei circa 500 metri di strada che corrono alle spalle della concessionaria Nardoni, che rientravano in un piano attuativo di iniziativa privata sono sulla carta da anni. «Si tratta di un impegno che è basilare per il nostro investimento che altrimenti sarebbe scollegato dalla città», dice Geri. La bretella consente il collegamento diretto tra l’Aurelia e l’uscita della Variante di San Pietro in Palazzi. Qui c’è il disegno, ma restano da fare gli espropri delle aree da parte del Comune. «C’è la disponibilità ad anticipare i tempi della convenzione anche per la realizzazione dei marciapiedi in centro città – sostiene il presidente Conad del Tirreno –. Ma si devono creare in parallelo le condizioni per la documentazione necessaria a fabbricare il parco commerciale che contiamo di aprire prima della fine del 2019». Il primo a entrare in esercizio sarà il distributore di carburanti.
Nel 2016 è arrivato il via libera della conferenza di servizi interprovinciale al progetto targato Cecina Sviluppo. Il maxi investimento, infatti, è previsto all’altezza del ponte ferroviario della linea Cecina-Saline, in quel tratto il letto del torrente Acquerta si restringe e forma come una sorta di imbuto. Da qui la soluzione di allargare l’alveo e la campata del ponte. Operazione per la quale Conad ha già acquisito le aree interessate dall’intervento, che dovrebbe partire prima dell’operazione Palazzi per poi marciare e svilupparsi in parallelo.
«Un importante investimento sul territorio che ne rafforza la caratterizzazione commerciale ed è il frutto di tanti anni di lavoro – afferma Lippi –. L’operazione significa economia e occupazione, sia nella fase di costruzione che dopo. E l’auspicio è che ci sia un’attenzione alle ditte del territorio».