Enos 2024 di Tenuta Montauto, al vino Sauvignon il ‘Tre Bicchieri’
Riconoscimenti, Riccardo Lepri, titolare della realtà imprenditoriale fondata dal nonno, ne racconta traguardi e valori
Un’eccellenza nell’eccellenza. Il Sauvignon Enos 2024 prodotto dalla Tenuta Montauto ha ricevuto il prestigioso riconoscimento ‘Tre Bicchieri’ del Gambero Rosso. Un traguardo importante che nessun altra cantina toscana fin ora ha mai raggiunto con un vino bianco, fatta eccezione per i marchi Doc storici quali Vernaccia e Ornellaia.
Lungimiranza e dedizione
“Erano i primi anni 2000 - ricorda il titolare Riccardo Lepri - quando abbiamo deciso di piantare Sauvignon qui, dunque in una zona non naturalmente dedicata a questo tipo di produzione. Una scelta figlia della lungimiranza di mio nonno Enos, che sessant’anni fa ha fondato la Tenuta. Il tempo ci ha dato ragione: per noi il riconoscimento ottenuto dal Gambero Rosso premia non solamente il vino bianco Sauvignon Enos 2024, ma il nostro percorso professionale, caratterizzato da impegno, dedizione, tenacia e, ovviamente, rispetto e cura per la natura e per la nostra terra”.
Rispetto e cura che trapelano dalle stesse parole di Lepri, quando racconta il luogo in cui sorge la Tenuta
Montauto. “Ci troviamo sul territorio di Manciano, nel Grossetano, al confine con Capalbio. Ancora toggi, un muro ricorda la divisione tra lo Stato Pontificio e il Gran Ducato di Toscana. Il suolo è molto argilloso e ricco di minerali come il quarzo: queste peculiarità, sommate alla vicinanza al mare di Capalbio, contribuiscono ad asciugare, rinfrescare e rinvigorire i nostri vitigni. Per questo - evidenzia il titolare - amo affermare che il nostro è un vino dei boschi”.
Ecco la culla dove ha avuto origine il Sauvignon Enos 2024 premiato dal Gambero Rosso. Ecco il territorio che, ogni anno, consente alla Tenuta Montauto di produrre “dalle centomila alle 130mila bottiglie. A vendemmia conclusa, quest’anno ci attestiamo sulle 110mila. Tutti i nostri vini sono brillanti, puliti, freschi e minerali. In poche parole - afferma Lepri - si tratta di vini eleganti, ad alta bevibilità”.
I bianchi - che rappresentano il segmento maggiore della produzione - e i rossi della Tenuta Montauto raccontano di un territorio amato e valorizzato dalla famiglia Lepri. “Anno dopo anno, non abbiamo mai abbandonato l’approccio di mio nonno Enos nei confronti di questa professione: un approccio basato sulla cura per la natura e per la materia prima. Le nostre uve - conclude Riccardo Lepri - sono tutte rigorosamente biologiche e raccolte a mano. Abbiamo abbracciato la modernità per stare al passo con i tempi, ma per il nostro modus operandi restano centrali l’artigianalità e l’attenzione, a livelli maniacali, che adoperiamo in ogni fase della produzione”.
Tre generazioni di amore e cura per il territorio
La realtà agricola maremmana appartiene alla famiglia Lepri da oltre sessant’anni. I primi vitigni sono stati messi a dimora negli anni Ottanta da Enos, grazie al suo piglio imprenditoriale e lungimirante, caratterizzato da dedizione e passione per questo lavoro.
Nel 2001, la Tenuta Montauto assume la sua forma attuale, grazie all’ingresso in azienda di Riccardo. “Dopo aver conseguito la laurea in economia e commercio, ho intrapreso il primo progetto di vinificazione. Ho dato una svolta alla Tenuta, ma anche alla mia vita”, afferma.
Fonti rinnovabili e fotovoltaico, l’azienda è green
La cura della natura e del territorio è un aspetto imprescindibile per l’impresa toscana. Che si declina anche attraverso scelte sostenibili. “Nella nostra Tenuta di località Campigliola, a Manciano, abbiamo installato un impianto fotovoltaico. L’energia che utilizziamo per la produzione deriva da fonti rinnovabili. Pur mantenendo fede al nostro concetto di lavoro artigianale, abbiamo ritenuto opportuno stare al passo con i tempi e con la modernità. Sempre nel pieno rispetto dell’ambiente e di ciò che circonda, dalle colline al mare”, dice Lepri.
Dal rosso al Vermouth, le varietà delle bottiglie
Oltre a Enos, gli altri due Sauvignon prodotti dalla Tenuta Montauto sono il Gessaia e il Poggio del Crine. La produzione annovera inoltre il Bianco di Pitigliano (da uve Chardonnay, Grechetto, Trebbiano), il Vermentino, il Silio (Ciliegiolo), il Pinot Nero, lo spumante Sangiovese Metodo Classico e il rosé Sangiovese Staccione, il Vermouth (prodotto da uve Vermentino) e il Poggio del Crine Pinot Nero. Le bottiglie sono disponibili anche sullo shop online.
Calici di alta bevibilità, profumati ed eleganti
Sempre in un’ottica di valorizzazione del territorio maremmano, l’impresa a conduzione famigliare promuove una serie di eventi degustativi in loco. L’obiettivo è permettere ai visitatori di conoscere e apprezzare i vini prodotti dalla Tenuta Montauto, abbinati a eccellenze gastronomiche toscane. Un modo in più per poter assaporare un calice di vino rosso o bianco, magari proprio il premiato Sauvignon Enos 2024.
Tenuta montauto
Località Campigliola km 10 - Manciano (GR) - Tel. 0564/384521 - mail info@montauto.org

