Fisco
Tecneco, tutte le soluzioni per la propria copertura
La rimozione dell’amianto non è solo una necessità per la salute ma anche una risorsa per un’azienda: Tecneco srl di San Miniato (Pisa) è diventata da anni leader per queste procedure che hanno interessato – e interesseranno – tantissime attività, sul territorio e non solo. Da un’idea del geometra Franco Castellani – esperto nel campo della prefabbricazione – oggi Tecneco ha un organico di 4 addetti tecnici e 14 operai, oltre ai 2 titolari (Castellani e la moglie Elisabetta Cecconi). L’azienda smaltisce coperture in amianto ma non solo: infatti installa pannelli fotovoltaici, si occupa della manutenzione delle coperture, può provvedere all’impermeabilizzazione delle stesse e anche alla messa in sicurezza antisismica dei capannoni.
Ma andiamo con ordine, partendo dal maxi capitolo della rimozione amianto: «La rimozione e smaltimento delle coperture in cemento amianto – spiega Tecneco – ancora molto presenti sul nostro territorio, ha un triplice valore al giorno d’oggi. Chi opta per questo genere di intervento lo fa in prima battuta per un fattore di salute e sicurezza delle persone che operano all’interno e nelle immediate vicinanze del fabbricato; e già questa motivazione dovrebbe essere sufficiente per incentivare lo smaltimento di tutto l’amianto che oggi ancora ci circonda. Ovviamente l’imprenditore ha una visione molto concreta della propria azienda e quindi, a volte, visti gli anni che sono passati dalla realizzazione della copertura è normale che quest’ultima presenti rotture e infiltrazioni d’acqua. Questo è un altro motivo per il quale si decide di andare a sostituire un tetto in amianto».
Ma c’è ne anche un altro, che si lega a un ulteriore servizio offerto da Tecneco, che è la possibilità di andare ad installare un impianto fotovoltaico per l’autoconsumo di energia elettrica: con la ripresa post-covid e la crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina, anche i più scettici infatti si sono spinti a valutare seriamente un investimento importante come quello della sostituzione della copertura e l’installazione di un impianto fotovoltaico. Oltre ai maxi interventi, una copertura richiede anche manutenzione costante e qualificata: «Anche se la nostra logica costruttiva è quella di realizzare un tetto perché duri nel tempo, è comunque una zona esposta alle intemperie meteorologiche e quindi, annualmente, è sempre consigliato fare una manutenzione ordinaria e ripeterla ciclicamente».
Oppure aggiungere un’azione migliorativa, come l’impermeabilizzazione in pvc, che ha costi leggermente più alti rispetto alla guaina classica ma che permette una durata molto più ampia. Basterebbe già questo per descrivere le opportunità targate Tecneco, ma non finisce qui. Perchè non fare una riflessione sulla messa in sicurezza antisismica? «Il nostro consiglio, avendo all’interno dell’azienda diverse figure professionali che hanno lavorato in passato nella prefabbricazione, è quello di non trascurare totalmente l’aspetto di criticità sismica del nostro territorio. Gli interventi antisismici, nella maggioranza dei casi, sono non invasivi per l’azienda e tutelano fortemente dal rischio di crollo della copertura in caso di sisma. Non si smetterà mai di fare abbastanza per evitare disastri come quelli dell’Emilia, per citare un solo esempio».
Questo è il presente, ma Tecneco guarda già al futuro, cercando di potenziarsi ulteriormente sul fronte fotovoltaico, pur avendo già installato impianti per centinaia di kilowatt. E poi – ovviamente – curare i tetti. Perchè un tetto sano è una sicurezza per tutti coloro che ci lavorano sotto. La copertura è il cardine fondamentale che fa sì che, aziende e famiglie, possano vivere a pieno i propri spazi e i propri affetti.
Come funziona lo smaltimento dell’amianto
Per lo smaltimento e rifacimento di una copertura industriale sono anni che è stato sviluppato un protocollo operativo che prevede che, l’azienda operante, debba presentare un piano di lavoro all’Asl competente, andando a descrivere le varie fasi operative e indicando in maniera puntuale quanto materiale viene rimosso e dove viene conferito. L’Asl ha 30 giorni di silenzio assenso per richiedere eventuali integrazioni e modifiche. Questo sistema garantisce una tutela sia ai lavoratori che dovranno operare in sicurezza all’interno del cantiere sia alla collettività, visto che vengono indicate le quantità di amianto rimosse e viene tracciata la destinazione finale evitando illeciti come scarichi abusivi o contaminazioni di altri rifiuti.