Dal Garante e dalla Corte dei Conti l’ok alla nascita di Toscana Strade: cosa cambierà sulla Fi-Pi-Li
La nostra intervista al presidente Eugenio Giani: «Nuovo modello di sviluppo con la società di gestione della superstrada»
«Gli atti in consiglio regionale arriveranno a settembre e in quell’occasione i toscani avranno la possibilità di vedere chi vuol difendere gli interessi dei privati e chi, invece, quelli di tutti i cittadini». Il primo via libera alla costituzione di Toscana Strade spa è arrivato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il secondo sì alla nascita della società in house della Regione Toscana che si propone di assumere la gestione, la manutenzione e di mettere in campo i progetti di ammodernamento e di sviluppo della Fi-Pi-Li è giunto dalla Corte dei Conti. «Anche non entrando nel merito della questione, la Corte ha sottolineato che è possibile la costituzione in quanto la questione rientra nell’autonomia legislativa regionale», spiega il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Presidente, per la costituzione di Toscana Strade adesso manca l’ultimo step, quello forse più temuto: l’arrivo della delibera in consiglio regionale.
«Il Garante della concorrenza ha rilasciato parere favorevole, mentre la Corte dei Conti non ha ritenuto opportuno entrare nel merito ma si è pronunciata positivamente sul fatto che la Regione, nella sua autonomia legislativa, porti avanti il percorso. Si riproporrà di entrare nel merito della gestione della società in house nel momento in cui la società partirà. Entro settembre voglio portare in consiglio regionale il progetto. O almeno, lo consegnerò ed entro settembre inizierà l’esame nella commissione competente per poi approdare in consiglio».
Il piano trova la contrarietà delle opposizioni, mentre il gruppo Pd in consiglio regionale non ha preso ancora una posizione chiara in attesa dell’arrivo dei documenti.
«La questione è chiara ed è anche inserita nel programma elettorale. Chi vuole che la Fi-Pi-Li rimanga com’è vota contro assumendo una posizione demagogica e populista, chi vuole invece che la Fi-Pi-Li si modernizzi voterà il progetto facendo l’interesse di tutti i cittadini».
Assotir e altre associazioni di categoria contestano duramente la scelta di introdurre un pedaggio per i mezzi pesanti, sostenendo che le risorse derivanti dai “ticket” non saranno sufficienti alla mission di Toscane Strade: realizzazione corsie di emergenza e, dove possibile, terza corsia.
«Dal pedaggio deriverà un budget che consentirà di accendere mutui e realizzare le opere previste».
In futuro il pedaggio sarà esteso anche alle auto?
«Non è necessario, anche per una questione di giustizia. La Fi-Pi-Li serve molto il territorio. I tir hanno l’alternativa e cioè l’autostrada che comporta però il pagamento di un pedaggio. E per questo oggi c’è una concentrazione anomala di tir sulla Fi-Pi-Li».
La Regione punta a trasformarlo in un modello di gestione delle strade regionali?
«Può diventare un modello per il futuro. Visto che a livello europeo si fa la scelta, confermata nell’assenza e nel divieto di finanziamento sia nel Pnrr che nei fondi strutturali europei, di non sostenere la realizzazione di nuove strade, in quanto la competenza è degli Stati nazionali, questo modello è quello che consente di avere con regolarità le risorse necessarie per gli interventi di manutenzione e di sviluppo della Fi-Pi-Li. E può diventare un modello anche per altre Regioni, alcune delle quali si sono già inserite nella compagine societaria di chi gestisce le strade, attraverso la compartecipazione».
Toscana Strade spa punta alla gestione anche di altre strade?
«Ci saranno da fare tanti investimenti sulla Fi-Pi-Li e l’attività della società si concentrerà sulla superstrada. In un lontano futuro, probabilmente sì, ma l’obiettivo principale è risanare la Fi-Pi-Li e fare della strada di grande comunicazione un elemento che in termini di sicurezza assomigli sempre di più a un’autostrada e sempre meno a una normale strada regionale».
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