Costa Concordia: l'inchino e l'impatto nella registrazione della scatola nera
L’audio che ascoltate documenta le conversazioni in plancia registrate la sera del 13 gennaio di quest’anno dalla scatola nera della Concordia, nell’ultimo minuto e 30 di vita della nave, prima dell’impatto con gli scogli affioranti del Giglio, nonché dei secondi concitati che seguirono quel momento. La registrazione si apre alle 21.43. Schettino (in inglese) ordina “starboard” (barra) a “350” al timoniere indonesiano Rusli. Che tuttavia dimostra di comprendere a tratti, perché all’ordine risponde “starboard 340”. Schettino lo richiama: “Otherwise we go on the rocks”, altrimenti finiamo sugli scogli. Parole accolte da risate. In quel momento non sembra esserci alcuna tensione. Né di Schettino, né degli ufficiali di coperta che sono con lui, nonostante la Concordia, un bestione lungo 290 metri, viaggi intorno ai 16 nodi a soltanto 450 metri dalla costa del Giglio. Alle 21.44 e 14 secondi, Schettino ordina barra “10”. Otto secondi dopo, barra “20”. Alle 21.44 e 21 secondi, Schettino ordina “Hard starboard”, timone tutto a dritta (a destra), evidentemente consapevole di essere ormai a soli 160 metri dalla costa e avendo visto “spuma” sulla superficie del mare a prua. Alle 21.44 e 37 secondi, ordina barra al centro e quindi a sinistra (“Port 10”), fino all’ultimo disperato tentativo di muovere la poppa (Hard to port), “Timone tutto a sinistra”. Alle 21.45 e 07 secondi, l’impatto. La fortissima vibrazione (percepibile dall’audio), il cicalio ossessivo dell’allarme. Quindi i primi ordini di chiusura delle porte stagne e la percezione del disastro.