Il Tirreno

Versilia

Il furto

Massarosa, porta via l’autovelox dopo la multa: risarcisce i danni, processo sospeso

di Pietro Barghigiani
Un autovelox lungo la Sarzanese (foto di archivio)
Un autovelox lungo la Sarzanese (foto di archivio)

Un venticinquenne versa 1.200 euro al Comune e ottiene la messa alla prova. Nel febbraio 2022 aveva preso l’apparecchio strappando i cavi ma era stato identificato dalla polizia municipale

02 ottobre 2024
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MASSAROSA. Paga i danni e ottiene la sospensione del processo il “Fleximan” ante litteram della Versilia. C’è stato un periodo nei mesi scorsi in cui chi danneggiava gli autovelox si trasformava nell’immaginario collettivo nel giustiziere degli oppressi fotografati e multati. Il giovane versiliese aveva anticipato il “movimento” nel 2022. Rinviato a giudizio per furto aggravato con violenza sulle cose destinate a pubblico servizio, all’imputato è stata concessa la messa alla prova il cui programma “riparativo” dovrà essere valutato nell’udienza fissata per la prossima primavera.

Il passaggio tecnico è stato definito ieri mattina davanti al giudice Nidia Genovese (pm onorario Fabrizio Bartelloni) . Il 25enne protagonista dell’assalto all’autovelox che lo aveva immortalato in un eccesso di velocità ha risarcito il Comune di Massarosa con 1200 euro. Un gesto che gli ha consentito di accedere all’istituto della messa alla prova che dovrà svolgere in un’associazione di volontariato a beneficio della collettività. All’esito positivo della Map, il reato sarà dichiarato estinto. L’episodio risale al 9 febbraio 2022.

Il giovane, residente in Versilia, si era portato via l’autovelox e aveva strappato i cavi collegati. Poco prima aveva capito di aver preso una multa mentre al volante della sua Bmw era passato davanti all’occhio elettronico senza accorgersi dell’andatura. Il flash lungo la Sarzanese Nord era stato chiaro nel sentenziare il superamento dei limiti di velocità. L’automobilista allora era tornato a casa e dopo aver preso una moto si era portato sul punto dello scatto fatale. Indossava il casco e pensava di non essere riconosciuto quando si era avvicinato all’autovelox e, con un gesto rapido, aveva sottratto l’apparecchio, appoggiato su un treppiedi, strappando pure i cavi collegati. Non era stato difficile risalire all’identità del “Fleximan” che aveva avuto l’audacia di colpire incurante della presenza degli uomini in divisa. La targa dell’auto e quella della moto avevano consegnato l’autore agli investigatori senza alcun margine difensivo. Niente vie di fuga se non quella di risarcire i danni e fare volontariato.

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