Forte dei Marmi, si è fermato all’età di 59 anni il cuore grande di “Pietrone”
Appassionato di calcio, guidò l’Intimo Segreti a vincere il titolo italiano Uisp
FORTE DEI MARMI. Aveva un gran cuore Pietro Bertelà, scomparso nella giornata di ieri all’età di 59 anni. Aveva un gran cuore che pulsava in scia a un’irrequietezza di fondo che però niente toglieva alla sua generosità, a una disponibilità che raramente si incontra nella vita. “Pietrone”, tutti lo chiamavamo così, era l’amico che ti proteggeva dai bulletti ai tempi della scuola, che veniva in soccorso quando l’avversario sul campo da calcio ti prendeva di mira, che con quel fare solo all’apparenza sereno, ti rassicurava. Un suo abbraccio, che quasi ti sentivi stritolare da tanta forza e si ripartiva.
Non stava bene da tempo, Pietrone, ma ha gestito il divenire dei suoi giorni come riteneva più opportuno: ascoltando il giusto, forse, anche a causa della sua testardaggine, meno del giusto, evitando però di lamentarsi. Perché quando lo incontravi, e purtroppo accadeva sempre più raramente, il tempo andava impiegato in balia dei ricordi, quelli che restano impressi una vita. Quelli che oggi, dopo la sua morte, inevitabilmente ci porteremo dietro con ancora più dolore e rimpianto.
Come gli anni legati al calcetto: Bertelà, nel suo piccolo che tanto piccolo non è, ha veramente segnato la prima epopea del calcio a 5 in Versilia. Inizialmente come bomber della storica Pizzeria Versilia e poi anche e soprattutto come allenatore dell’Intimo Segreti che portò alla conquista del titolo italiano Uisp. E da lì, a seguire, tanti altri successi a ogni livello perché il pallone, da grande tifoso milanista, per Pietrone era un libro aperto.
Il calcio, ma non solo visto che Bertelà era anche un profondo conoscitore della musica, da cui un po’ tutti si attingeva da giovanissimi per la registrazione delle cassette, lui che portava in dote centinaia e centinaia di dischi.
E ancora della fotografia: per alcuni anni gestì infatti con la moglie Isabella il negozio del “leggendario” Bruno Fabbroni nel centro di Forte.
Quando poi cominciava a parlare di Martina e Diego, i suoi figli, il suo sguardo tornava finalmente quello del 15enne innamorato della vita, felice, orgoglioso, pur in quella timidezza di fondo che solo i veri amici conoscevano.
Per suo volere non ci saranno funerali: chi vorrà salutarlo ancora una volta potrà fargli visita nella giornata di oggi presso la camera mortuaria dell’ospedale Noa di Massa. Per un ultimo abbraccio, come quando eravamo ragazzini e ci “stritolavi” nel nome della vera amicizia.
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