Il Tirreno

Versilia

Strage di Viareggio, gli eventi per ricordare i quindici anni dalla ferita che non si è mai chiusa

di Donatella Francesconi
Strage di Viareggio, gli eventi per ricordare i quindici anni dalla ferita che non si è mai chiusa

Quindicesimo anniversario del disastro ferroviario che spezzò 32 vite e vide oltre centro persone ferite

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VIAREGGIO. Quindici anni oggi da quel 29 giugno 2009 che ha segnato profondamente le famiglie delle 32 vittime di quella maledetta notte di deragliamento sui binari appena fuori dalla stazione, Gpl che fuoriesce e si incendia, distruzione, morti, feriti. Viareggio oggi non mancherà di esserci, come sempre. Perché quanto accaduto ha responsabilità precise, con nomi, cognomi, ruoli definiti e l’allora amministratore delegato di Trenitalia in carcere, a Rebibbia, da mesi. Lo hanno stabilito le cinque sentenze (per adesso) che hanno condannato gli amministratori delegati di Ferrovie e delle sue imprese, oltre a quelli delle aziende europee coinvolte nella strage di Viareggio. Adesso si attendono le motivazioni della sentenza-bis di Cassazione. Così che possa essere fissato il terzo processo in Corte d’Appello a Firenze, ai cui giudici la Cassazione ha chiesto il ricalcolo delle attenuanti generiche.

La forza di Viareggio

«La nostra è stata una battaglia di giustizia», ricorda ancora una volta Marco Piagentini, ustionato gravissimo in quella notte che gli ha portato via la moglie e due dei figli, ancora piccolissimi: «Battaglia che ha visto emergere le responsabilità del disastro ferroviario di Viareggio e che non è stata combattuta solo dai familiari delle vittime. Ma da tutta la comunità di Viareggio e non solo. Questa è una grande forza. E le persone devono sapere quanto è stato importante il loro apporto nell’avere ottenuto, per la prima volta in Italia, un risultato simile sull’accertamento delle responsabilità sui grandi disastri».

Il programma

Il 15esimo anniversario del disastro ferroviario inizia alle 11, al cimitero della Misericordia, dove l’arcivescovo di Lucca, monsignor Paolo Giulietti, officerà la funzione religiosa. Alle 18,30, all’anfiteatro della chiesina dei Pescatori, in Darsena, lo spettacolo “Non c’è mai silenzio”: lettura a 4 voci con Elisabetta Salvatori, Marco Azzurrini, Luca Barsottelli, Fabrizio Brandi. Al termine, il buffet e poi, alle 21, la partenza del corteo che terminerà in via Ponchielli. Dove gli studenti delle scuole Jenco e Piaggia, oltre ai giovani attori del Teatro Rumore, leggeranno i nomi delle 32 vittime della strage.

Lettura che arriverà al termine degli interventi, affidati alle associazioni e ai familiari di chi è scomparso in maniera violenta (incidenti stradali, sul lavoro, la strage della Gifas, l’omicidio di Manuele Iacconi) e ha trasformato il dolore in testimonianza, memoria, impegno civile.

Il corteo

La partenza del corteo è fissata alle 21, quest’anno dalla chiesina dei Pescatori, in Darsena (piazzale Don Sirio Politi). Sfilerà lungo via Coppino, toccherà piazza D’Azeglio per raggiungere corso Garibaldi e la sede della Croce Verde. Poi, attraverso ponte di Pisa e cavalcavia, arriverà in via Ponchielli.

I ferrovieri

Da ieri sera e fino alla mezzanotte di oggi con i fischi dei treni i ferrovieri saranno ancora una volta vicini al dolore dei familiari e di una città intera. «Per non lasciarli soli durante la dolorosa ricorrenza e non perdere la memoria collettiva di quanto accaduto», sono le parole dei ferrovieri di “Ancora in Marcia”».



 

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