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Casa al mare a Forte dei Marmi, sempre meno italiani possono permettersela. Il parere dell’esperto e cosa sta succedendo

di Matteo Tuccini
Casa al mare a Forte dei Marmi, sempre meno italiani possono permettersela. Il parere dell’esperto e cosa sta succedendo

La prima domanda alle strutture è sempre su eventuali rincari: «Pure la buona borghesia è in ritirata»

23 giugno 2024
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FORTE DEI MARMI. Anche il cùmenda se la passa un po’ peggio. La buona borghesia lombarda ed emiliana, che ha sempre visto Forte dei Marmi – e pure Marina di Pietrasanta – come l’isola di tranquillità estiva dopo un anno di lavoro, si sta facendo vedere meno da queste parti: sono in calo gli affitti turistici, e anche gli alberghi non si dicono entusiasti di questa prima parte di stagione.

La notizia sta facendo il giro tra gli operatori turistici, e viene confermata praticamente da tutti gli addetti ai lavori: a Forte si lavora, e si continua a lavorare, con americani, arabi e svizzeri. E persino i russi si vedono ancora, a dispetto di tutte le sanzioni. Una clientela ricchissima, che non ha alcun problema con il carovita.

Discorso ben diverso per il cliente italiano che è sempre stato benestante, «ma che ora comincia a stare molto attento ai prezzi. È la prima domanda che fa, quando deve prenotare: vuole capire se abbiamo aumentato le tariffe», dice Paolo Corchia, vicepresidente nazionale di Federalberghi e presidente dell’associazione a Forte.

«Ormai il mondo che ci attende prevede una suddivisione tra ricchissimi, che non hanno nulla da temere dagli sbalzi dell’economia, e tutti gli altri. Una specie di “sudamericanizzazione” dove c’è chi il benessere non lo perderà mai, e chi invece fa fatica – prosegue Corchia – Di conseguenza, anche una fascia di turisti medio-alta come quella che arriva dalle province lombarde ed emiliane, da sempre nostro mercato di riferimento, risente della situazione economica». Secondo Corchia, «la prima parte di stagione non è stata straordinaria, per colpa anche del meteo. Luglio e agosto vanno bene, ma certo pensare di poter lavorare solo in questi due mesi e nel fine settimana è da ingenui».

Il rischio che corre Forte, e in generale la Versilia per le tasche più consistenti, è di dover fare riferimento solo agli stranieri super danarosi: «Io credo che questa tipologia di clienti, cioè quelli che spendono qualsiasi cifra in ogni contesto e situazione, siano un’altra cosa – prosegue Corchia – Certamente non esiste più l’italiano che arriva e accetta di sborsare qualsiasi somma, pur di passare la vacanza qui. Così come non accetta di strapagare i servizi. Dopo il Covid c’era entusiasmo e voglia di uscire, a tutti i costi: ora quell’euforia è passata». E si può tornare pure all’estero con tranquillità: se la Versilia costa salata, c’è sempre qualcuno che fa pagare meno.

«In effetti è dall’inizio dell’anno che gli affitti ai turisti languono – ammette Daniele Lazzerini, che assieme a Massimiliano Paolicchi guida l’agenzia immobiliare Benedetti – Certamente c’è più attenzione ai prezzi, però io penso che sono cambiate le aspettative del turista. Quando si decide di sborsare una cifra, non lo si fa a cuor leggero: in cambio si chiede qualità, si vuole che ci sia un servizio di livello. Ecco perché la casa al mare, da affittare o comprare, deve avere requisiti di un certo tipo. Se non ha determinati standard, resta vuota». Insomma, il cliente di “fuori” da prendere per il naso non c’è più. «È così – conclude Lazzerini – anche perché tutti si sono fatti più smaliziati e soprattutto “vispi” sui social. Così come le alternative per una vacanza non mancano».


 

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