Il Tirreno

Versilia

L’intervento

Nuovo Belvedere a Torre del Lago, rimasti solo tre pilastrini storici

Nuovo Belvedere a Torre del Lago, rimasti solo tre pilastrini storici

Il professor Biagio Guccione, consulente del progetto: «Orrendi, ma diventati capolavori per affossare l’intervento»

17 aprile 2024
3 MINUTI DI LETTURA





TORRE DEL LAGO. Pilastrini fronteggianti la villa del Maestro Puccini, sul Belvedere oggetto di rifacimento, da «riposizionare» per mantenerne «la valenza figurativa». Era l’accordo raggiunto in sede di ministero della Cultura tra sindaco Giorgio Del Ghingaro e l’allora sottosegretario Vittorio Sgarbi. Accordo messo nero su bianco nell’autorizzazione ministeriale (rilasciata al posto di quella della Soprintendenza) con l’intento di mettere fine al caso-pilastrini e consentire l’avvio dei lavori. Nel corso dei quali, però, della ventina di pilastrini ne sono rimasti in “vita” solo tre. Lo si apprende nel dibattito sulla pagina Facebook dell’assessore ai lavori pubblici Federico Pierucci. Dove a intervenire è una figura autorevole, consulente del progetto messo a punto per il Comune dallo Studio Pucci associati, di Viareggio. «La Soprintendenza ci segnalerà dove collocare i tre colonnini originali sopravvissuti dopo che saranno restaurati», sono le parole del professor Biagio Guccione, che il Tirreno ieri ha cercato tramite Facebook senza ricevere risposta. Guccione è stato docente di architettura del paesaggio all’università di Firenze ed è autore di centinaia di saggi e articoli apparsi in diverse riviste italiani e straniere.

Dal botta e risposta social si apprende che al professor Guccione il riposizionamento dei pilastrini disposto dall’autorizzazione ministeriale proprio non andava giù: «Io ho suggerito di restaurarli come previsto e metterli in un piccolo museo a pagamento», scrive il professore, «perché per me non valgono una cippa. Ma per molti oppositori del sindaco sono opere straordinarie». Invece, per Guccione, si tratta di «un orribile intervento postumo degli anni Trenta del Novecento» e di «orrendi pilastrini che sono diventati capolavori d’arte per affossare il progetto».

Nel mettere il punto al dibattito, Guccione aggiunge: «Non credo che bisogna essere professore di architettura del paesaggio per capire che se si mettono all’immagine di sopra (quella del nuovo Belvedere, ndr) i tre pilastrini originali sopravvissuti si rovina il paesaggio e il progetto. E non si celebra Puccini degnamente a 100 anni della sua morte. Il quale non vedeva alcun pilastrino al di là delle menzogne di Sgarbi a Striscia la Notizia».

Il nuovo piano finanziario del progetto per il rifacimento del Belvedere prevedeva una aggiunta di spesa per il necessario restauro dei pilastrini. E l’autorizzazione del ministero così prescriveva: «È riproposta la valenza figurativa dei pilastrini bordo del lago, mantenendo gli elementi originari già presenti, collocati a destra e sinistra dello Chalet. Si approva la sostituzione degli elementi tubolari in ferro e la scansione dei pilastrini tale da consentire gli accessi al lago e al pontile».

Autorizzazione che il ministero ha rilasciato – a firma del direttore generale, Luigi Rocca, e della dirigente del settore competente, Esmeralda Valente – avendo ricevuto le modifiche al progetto direttamente dallo Studio Pucci. Modifiche che garantiscono: «In accoglimento di quanto concordato nell’incontro del 16 febbraio, la revisione del progetto prevederà il mantenimento della valenza figurativa dei pilastrini del bordo lago, fronteggianti la villa del Maestro Puccini. Verranno pertanto riposizionati se pure con una nuova scansione, mantenendo la scalinata per la discesa all’acqua. Gli elementi tubolari, evidenti superfetazioni, potranno essere sostituiti trovando una nuova scansione. I pilastrini saranno distribuiti a destra e sinistra dello Chalet per ricostruire un’immagine unitaria per il visitatore che arriva alla piazza. Non saranno invece previsti pilastrini sul lato Sud della piazza dove viene demolita la terrazza rialzata. Saranno consentiti varchi per la discesa alla gradonata e all’accesso al pontile».

Di tutto questo niente si vedrà a Belvedere terminato, adesso che i vecchi pilastrini sono andati perduti, tranne 3. E qualcuno dovrà pur spiegare al ministero della Cultura come possa essere accaduto. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
In città

Firenze, rapina in una gioielleria del centro: titolare pestato dai ladri, rubati orologi di lusso

di Matteo Leoni