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Viareggio, la pineta di via Zara non c’è più: cosa è successo?

di Donatella Francesconi

	Viareggio: i tagli nella pineta
Viareggio: i tagli nella pineta

I comitati ambientalisti hanno avvisato i Forestali. Italia Nostra: «Richiesti i documenti e poi valuteremo»

27 novembre 2023
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VIAREGGIO. Un pezzo di pineta che non c’è più, come non c’è più il sottobosco basso che era la caratteristica del parco di via Zara, denominato “Parco dell’Uccelliera” (censito catastalmente al foglio 2 mappale 543). Il Comitato per la salvezza della pineta di Viareggio si è mosso segnalando il caso ai carabinieri forestali. E Italia Nostra attende i documenti richiesti per valutare come agire. Mentre la devastazione dell’area rimbalza di foto in foto suscitando molte proteste.

Nell’aprile scorso – si apprende dagli atti del Comune – l’impresa Verdissimo Ambiente di Baldini Giorgio & C. sas di Lucca – che aveva con il Comune di Viareggio un accordo contrattuale per il servizio di messa in sicurezza delle alberate comunali – segnalò «l’imprescindibile necessità di procedere con assoluta urgenza ad ulteriori abbattimenti nell’area». Il Comune (responsabile del procedimento la comandante della polizia municipale, Iva Pagni) decise di affidare alla stessa impresa il servizio di riqualificazione, finalizzato alla messa in sicurezza del parco urbano dell’Uccelliera.

Il 14 novembre scorso, la stessa Pagni, ha firmato la determina 2 297 con la quale si dà incarico alla agronoma Marta Buffoni, di Seravezza, di mettere a punto «un progetto «nel quale siano individuati i tagli di rinnovamento, il tipo di essenze e la localizzazione per i reimpianti di esemplari giovani, privilegiando specie biocompatibili che garantiscano maggiore stabilità».

Giovanni Ricottone, agronomo che ha lavorato di recente anche per il Comune di Viareggio, di quella pineta racconta: «La riqualificazione di quel tratto di pineta avrebbe richiesto una valutazione pianta per pianta e la compartecipazione del Consorzio di bonifica per quanto riguarda il battente idraulico da abbassare. Sarebbe poi stata necessaria una indagine geologica, al fine di mettere a punto un progetto complessivo per quanto riguarda la riqualificazione dell’area, necessariamente tenendo conto dei vincoli e della storia di quella pineta. Caratterizzata da una vegetazione che non arriva a 60 centimetri di altezza e una ragnatela di radici che si intrecciano. Altrimenti si rischia il danno ambientale».

Ricottone non fa mistero di aver presentato un preventivo «come richiestomi dalla comandante Pagni», e racconta: «Con mia figlia ci abbiamo molto lavorato. Poi, una mattina, nella pineta di via Zara ho visto all’improvviso il finimondo, con i caterpillar in azione. Hanno eseguito un taglio forestale, trattando quella pineta come fosse un bosco. Lo dico per coscienza della nostra professione e passione ambientale. Certo non per difendere il nostro preventivo, sul quale si sarebbe potuto anche discutere, analizzando voce per voce». 

 

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