Il Tirreno

Versilia

Tanti turisti, pochi hotel

di Matteo Tuccini
Tanti turisti, pochi hotel

In Versilia aperto solo il 10% delle strutture: camere prese a Montecatini. Federalberghi: «Costi di gestione altissimi e personale che non si trova»

07 febbraio 2023
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VIAREGGIO. È successo quello che si sperava: il primo corso di Carnevale è stato da tutto esaurito. Quattrocentomila euro di incasso e tante richieste di pernottamento dopo la sfilata al sabato, al punto da superare il numero di camere disponibili a Viareggio e in Versilia. Perché la netta maggioranza degli alberghi, in realtà, erano chiusi. Così ci sono stati turisti che si sono sistemati negli hotel di Montecatini Terme, nonostante la distanza non esattamente comoda.

È la stessa Federalberghi a confermare un numero di aperture inferiore alle richieste di prenotazione dei clienti. Passi per Viareggio, dove si è lavorato come da prassi (ma qualche albergo è rimasto inattivo anche nella città del Carnevale), è il resto della Versilia ad aver tenuto quasi del tutto giù il bandone. «Se consideriamo Lido di Camaiore, Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi, non superiamo il 10% di attività operative», dice Maria Bracciotti, presidente di Federalberghi Versilia. Che ammette: «Sì, sappiamo anche noi che ci sono state prenotazioni negli alberghi di Montecatini, dove tra l’altro è stata applicata una politica molto arrembante sui prezzi (con tariffe inferiori, ndr). Ma stiamo parlando di una zona con caratteristiche diverse della nostra, per quanto i problemi siano gli stessi per tutti gli albergatori».

Com’è stata possibile una cosa del genere? Bracciotti, che è imprenditrice alberghiera nel Dna, la spiega così: «Siamo in un momento molto particolare del nostro settore. Un momento in cui fare “margini”, cioè guadagnare al netto dei costi rincarati, non è semplice. Partiamo da un presupposto: ci sono state numerose prenotazioni last minute, e quindi non era possibile programmare con un certo anticipo la riapertura. Quando si decide di tornare in servizio dopo lo stop invernale c’è da riscaldare l’intera struttura, e fare sì che all’interno ci sia un clima adeguato. Inoltre bisogna avere il personale, assumendolo se non c’è. Tutto questo per una singola notte, quella tra sabato e domenica, che non può essere venduta a cifre fuori dal mercato. Io credo che non si possa applicare una tariffa che esce dalla forbice tra gli 80 e i 120 euro, se parliamo di un tre stelle. Discorso diverso se si parla di una struttura di lusso. Con questi numeri fare incassi che superino le spese è difficile».

Secondo Federalberghi, insomma, i rincari su energia e generi alimentari renderanno molto complicato per l’intero Carnevale un’attività alberghiera continuativa in tutta la Versilia, dove sono presenti poco meno di 300 hotel (di cui un’ottantina solo a Viareggio). «È così – conferma – Bracciotti – se andiamo a calcolare l’intero mese di febbraio, le notti vendibili sono 5 o 6. Poche, in un mese. Una volta avevamo la competizione calcistica del torneo di Viareggio, che riempiva anche i giorni durante la settimana. A quel punto aveva senso per tutti far partire la stagione a febbraio. Oggi, invece, c’è chi preferisce rinunciare e cominciare con la Tirreno Adriatico, in programma a marzo». Senza contare che a maggio c’è il Giro d’Italia. Poi comincia l’estate. E a quel punto si è in piena stagione.

C’è un altro motivo, secondo gli albergatori, che ha frenato il ritorno in pista per i corsi. È il personale che non si trova. Al Tirreno un albergo ha fatto presente che ha bisogno di molte figure, ma non riesce ad assumerle. «Purtroppo è una situazione con cui dobbiamo fare i conti – conclude Bracciotti – Se non c’è chi può garantire il servizio, è dura. Un imprenditore può anche mettersi in prima persona a fare le colazioni, ma è ovvio che ha bisogno di collaboratori».

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