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Fuoco al treno in stazione: domani incontro a Bruxelles sulla sicurezza

di Donatella Francesconi
Il presidio in piazza Mazzini ieri
Il presidio in piazza Mazzini ieri

I familiari delle vittime della strage di Viareggio in presidio al Carnevale

05 febbraio 2023
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VIAREGGIO. L’impegno dei familiari delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio – 29 giugno 2009, 32 morti – «è l’impegno di tutta la Toscana»: così le parole del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, dal palco dell’alzabandiera del Carnevale di Viareggio, edizione numero 150. In piazza Mazzini, lato Palazzo delle Muse, la manifestazione inizia con il presidio dei familiari delle vittime e di “Assemblea 29 giugno”. Venerdì 3 febbraio un treno carico di Gpl ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per un principio di incendio derivante da un guasto all’impianto frenante. Guasto che non è un caso. Il treno diretto a Settimo Torinese che è stato fermato in stazione a Viareggio, infatti, aveva un impianto frenante che montava suole dei freni denominate “LL” in materiale composito. Come conferma al Tirreno Anfisa, Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. La quale già nel 2021 aveva preso un primo provvedimento restrittivo in materia. L’anno successivo, a febbraio 2022, dopo circa 40 incidenti in due anni, Anfisa – in esito alle attività svolte in ambito Era (Agenzia europea per la sicurezza ferroviaria) – ha emanato nuove procedure per il controllo del rischio dei carri merci dotati di suole dei freni “LL”. Sono state così individuate misure che intervengono sia sulla frenatura dei convogli, che sul rilevamento dell’eventuale surriscaldamento e deformazione delle ruote. Questo l’esito della procedura “d’urgenza” avviata da Era. La stessa Agenzia che per domattina ha in programma la prima riunione – fissata da tempo – per la procedura standard. A Bruxelles Anfisa non potrà non portare, sul tavolo di Era, quanto accaduto a Viareggio.

«Attenzione», è l’allarme lanciato ieri pomeriggio da Daniela Rombi e Marco Piagentini per l’associazione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio: «Perché in ferrovia quanto accaduto venerdì a Viareggio al treno carico di Gpl non è considerato un incidente, ma un inconveniente. Un evento del quale non si occuperà nessuno con un’inchiesta vera e propria».

I familiari delle vittime della strage di Viareggio già lunedì formalizzeranno la richiesta di incontro con Domenico De Bartolomeo, direttore di Anfisa, ancor più alla luce dell’iter che proprio domani si va ad avviare n ambito europeo. «Proprio venerdì mattina eravamo con gli studenti del liceo Scientifico di Viareggio», ricorda Piagentini, «e mostravamo loro l’esito del lavoro dei nostri tecnici nell’ambito del processo per la strage del 2009. Bene: se fosse esplosa una sola cisterna, Viareggio dalla stazione alla via Battisti non sarebbe più esistita».

La memoria di quella maledetta notte è stampata a chiare lettere in città: «Quando è arrivata la telefonata alla caserma, raccontava venerdì pomeriggio un vigile del fuoco al lavoro in stazione, «con le parole Gpl e stazione di Viareggio abbinate ho avuto i brividi».


 

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