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Del Ghingaro: «Maxi bolletta in Comune da 19mila euro. Se gli aumenti sono confermati spenderemo quasi 10 milioni»

Del Ghingaro: «Maxi bolletta in Comune da 19mila euro. Se gli aumenti sono confermati spenderemo quasi 10 milioni»

Il sindaco di Viareggio su Facebook: «Siamo preoccupati mentre a Roma si aprono i tavoli e si discute»

06 ottobre 2022
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VIAREGGIO. A Viareggio «a luglio del 2021 la spesa per l'energia elettrica del palazzo comunale è stata di 4422,81 euro, nello stesso mese del 2022 è stata di 19574,47, esattamente 15151,66 euro in più, pari ad una percentuale di aumento di circa il 450%. Sommate le spese analoghe per le sedi distaccate», «nel 2021 abbiamo speso complessivamente di energia elettrica 2.287.365,61, se veramente gli aumenti delle tariffe che abbiamo avuto nel 2022 saranno confermati mediamente in quattro o cinque volte, spenderemo oltre 10 milioni, una cifra da capogiro e inverosimile fino a pochi mesi fa», lo scrive il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro su Facebook.

«Si parla ormai quotidianamente delle bollette dell'energia elettrica - sottolinea -, quelle di casa nostra, della nostra azienda, dello studio, del laboratorio, del negozio e ci preoccupiamo perché stanno letteralmente esplodendo. Pochi riflettono invece sulle spese dei Comuni (che poi sono alla fine dei cittadini), per questo vi passo questa breve riflessione sulla spesa di Viareggio, perché si capisca che mentre a Roma si parla, si discute, si aprono tavoli, si ragiona, sui territori si soffre, si devono far quadrare i conti, ci si rimbocca le maniche. In sintesi si parla poco perché i problemi devono essere affrontati e risolti».

Per Del Ghingaro «i Comuni, come Viareggio, si stanno attrezzando, risparmiando, riqualificando, riconvertendo, per cercare di non pesare sulle tasche dei cittadini e soprattutto per mantenere la stessa qualità dei servizi. Come sempre sui territori ci si organizza come facciamo a casa nostra, nelle nostre aziende, nei nostri studi, nei nostri laboratori, nei nostri negozi e siamo preoccupatissimi. E a Roma? A Roma si parla, si discute, si aprono tavoli». 

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