Il Tirreno

MASSAROSA. Guia Amato, dirigente ai servizi per la persona del Comune di Massarosa, dovrà restituire alle casse pubbliche ben 22mila euro di compensi percepiti negli anni scorsi. Così ha deciso il tribunale del lavoro di Lucca, come informa l’amministrazione comunale.

«È una vittoria su tutta la linea, quella dell’amministrazione comunale nella causa per mobbing (nel mirino c’era la riorganizzazione degli uffici e degli incarichi, ndr) intentata dalla dirigente Guia Amato contro il Comune - si legge in una nota - Il giudice, dottor Luigi Nannipieri, ha riconosciuto l’infondatezza dell’azione e il corretto operato dell’amministrazione Mungai». Così lo stesso sindaco: «Esprimo grande soddisfazione per una sentenza che chiude una vicenda spiacevole e conferma la correttezza e la trasparenza della mia amministrazione. Per il resto nessun commento, perché delle sentenze se ne prende atto, in tutti i casi. Il giudice ha riconosciuto con nettezza che l’amministrazione aveva il diritto di dotarsi di una diversa organizzazione, ha riconosciuto inoltre con chiarezza come la nuova organizzazione del Comune fosse improntata a criteri di razionalità e fosse adeguatamente motivata. Una lezione - continua il sindaco - anche per quanti avevano messo in dubbio la correttezza delle scelte organizzative della mia amministrazione». Nella stessa sentenza, spiega il Comune si sottolinea «come la dirigente non abbia subito alcun pregiudizio né economico né di qualifica e come le responsabilità affidatele rimangano importanti. Respinta anche la richiesta della dirigente di non restituire le somme indebitamente percepite al tempo della precedente amministrazione pari a circa 3.300 euro all’anno per diversi anni per un totale complessivo di circa 22mila euro. Un ringraziamento ai difensori del Comune, all’avvocato Giancarlo Altavilla, e, in particolare, all’avvocato Walter Bianculli per la professionalità e la competenza».

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