Il Tirreno

**Liguria: Burlando, 'patatrac nasce a Roma, con alleanza larga avevamo già vinto'**

28 settembre 2024
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Roma, 28 set. (Adnkronos) - Claudio Burlando risponde al telefono con un filo di voce. "Non ho dormito, abbiamo passato tutta la notte a cercare una mediazione. Ancora fino a stamattina ci abbiamo provato. Matteo Renzi aveva accettato di togliere alcuni dei suoi in lista. Ma neppure questo è bastato. Sono sgomento". L'ex-presidente della Regione Liguria è stato in campo in queste settimane per aiutare la costruzione di quella larghissima coalizione a sostegno di Andrea Orlando che fino a 48 ore fa era chiusa, ma poi improvvisamente saltata, alla vigilia del deposito liste, per il veto di Giuseppe Conte. "Con quell'alleanza lì, avevamo già vinto. E' un patatrac che nasce a Roma e che con la Liguria non c'entra niente", dice Burlando all'Adnkronos. Burlando, Elly Schlein ha ceduto ai veti di Conte? "Io penso che Elly ha lavorato bene in questi mesi, ha fatto un ottimo lavoro alle europee. E noi, qui in Liguria come lei ci ha chiesto, siamo stati testardamente unitari, davvero testardamente. Orlando -sottolinea- ha fatto un grande lavoro, aveva messo in piedi con una pazienza certosina un'alleanza larghissima. Quella che Elly ci ha chiesto. Qui eravamo riusciti a farlo, Andrea era riuscito a chiudere quell'accordo. Ma poi... Non so, sono amareggiato, non vedo pace". C'è chi dice, i 5 Stelle in testa, che Renzi fa perdere più voti di quelli porta... "Forse, ormai non ne avremo più la prova. Io dico solo che se anche la lista di Iv con Più Europa e Socialisti, quella di Stati Uniti d'Europa insomma, avesse preso anche meno del 3,7% delle europee, sarebbe stata assolutamente necessaria. E non tanto per una questione di numeri, di percentuali. Ma di messaggio politico. Sarebbe stata la testimonianza della presenza nell'alleanza di un'area che parla al mondo del ceto medio produttivo, lo stesso a cui punta Bucci, e che stava riguardando al centrosinistra. Dopo il bel risultato delle europee -continua Burlando- c'era l'occasione di fare un '1, 2, 3' alle regionali. Io spero che si vinca comunque in Liguria, ma viene meno l'operazione politica che qui eravamo riusciti a mettere in campo". Lei è stato osservatore diretto di come sono andate le cose. Che è successo? "Io e Orlando -risponde Burlando- abbiamo sempre avuto sensibilità diverse nel Pd ma in queste settimane l'ho supportato come un fratello. Andrea era riuscito a fare un lavoro pazzesco. Io scherzando gli dicevo che era riuscito a mettere insieme Orazi e Curiazi. Renzi aveva accettato tutte le condizioni richieste. E tutti qui erano d'accordo. Anche i 5 Stelle, Sansa, tutti. Fino a 48 ore fa c'erano 7 liste chiuse, pronte per essere depositate in Tribunale. Poi dopo il patatrac sulla Rai a Montecitorio, è cambiato tutto". E come? "Conte ha cominciato a dire che i 5 Stelle non avrebbero partecipato o addirittura fatto una lista da soli, se non fosse stata di fatto cancellata la presenza di esponenti di Iv nella lista Riformisti Uniti. I 5 Stelle qui in Liguria fanno una sorta di lista di proscrizione, gli stessi che fino a 48 ore prima avevano detto sì all'accordo. Abbiamo provato in ogni modo, per tutta la notte, a cercare di ricomporre. Stamattina Renzi ha detto che era disposto a togliere alcuni dei loro dalla lista ma non è bastato neppure quello. Alla fine è prevalso il timore di perdere quel 5-6% che portano i 5 Stelle ed è andata come è andata". Teme che sia compromessa la possibilità di vincere in Liguria? "Io spero che si vinca comunque. Ma con la coalizione di 48 ore fa, avevamo già vinto. Negli ultimi tre sondaggi eravamo avanti e l'effetto Bucci molto limitato. Ma poi bastava andare in giro per la campagna elettorale. Le nostre piazze piene come non succedeva da tempo, la gente sorridente, un bel clima. Loro invece a litigare su tutto e a fare le iniziative negli alberghi. Mah... meglio pensare al Genoa che stasera c'è la Juve".
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