Il Tirreno

Ungheria: pg Milano, 'nessuna risposta su stato delle carceri per caso Marchesi'

30 gennaio 2024
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Milano, 30 gen. (Adnkronos) - "A domande precise da parte della corte d'Appello di Milano sono arrivate risposte parziali e che nulla dicono sulle condizioni delle carceri in Ungheria". Lo sostiene il sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser in merito alla relazione arrivata oggi dalle autorità ungheresi per il procedimento in corso nel capoluogo lombardo sull'estradizione o meno di Gabriele Marchesi, il 23enne accusato di aver aggredito dei neonazisti durante una contromanifestazione a Budapest l'11 febbraio 2023, insieme alla connazionale di 39 anni Ilaria Salis, che da quel giorno è detenuta in un carcere di massima sicurezza. Per il pg, che si oppone da sempre alla consegna, la richiesta di Budapest violerebbe il "principio di proporzionalità della pena" e tutta una serie di punti messi neri su bianco. Anche i difensori, gli avvocati Mauro Straini ed Eugenio Losco, in una memoria avevano sollevato tre questioni: la necessità di avere informazioni puntuali sulle condizioni detentive, rassicurazioni sullo Stato di diritto e sull'indipendenza della magistratura. Da quanto si apprende, le risposte ungheresi riguardano solo aspetti 'secondari', cioè l'Ungheria cita una serie di norme per chiarire che è uno Stato di diritto e che contrasta la tortura e che all'imputata vengono tradotti gli atti. Non ci sarebbero precisazioni sulle condizioni e sui trattamenti carcerari, ma solo la promessa di altre risposte da altri organi competenti. L'accusa di cui deve rispondere Marchesi, destinatario del mandato di arresto europeo, viene equiparato in Ungheria a un tentato omicidio con una condanna che può arrivare anche a 16 anni, pena che non può essere equiparata con quella prevista dall'ordinamento italiano.
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