Il Tirreno

Milano: ex compagna Caffo, 'provò a strangolarmi, voleva farmi passare per pazza'

30 gennaio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Milano, 30 gen. (Adnkronos) - E' una storia che si stringe, come una corda intorno al collo, quella che l'ex compagna di Leonardo Caffo, filosofo e scrittore, a processo a Milano con l'accusa di maltrattamenti e lesioni aggravate racconta davanti ai giudici del tribunale, corte presieduta dal giudice Alessandra Clemente. Sostenuta in aula dai genitori, la giovane ripercorre una storia lunga 4 anni e finita, a suo dire, in violenza. "All'inizio, dopo quello che succedeva, diceva 'scusami amore mio sono un mostro', poi la situazione è peggiorata: si pentiva e si scusava all'inizio, poi è diventata colpa mia, infine mi diceva 'non me frega nulla perché non mi puoi denunciare'. Diceva che dovevo ammazzarmi, che se mi fossi buttata dal balcone facevo un piacere a tutti, ha provato a strangolarmi". Dopo la denuncia dell'ex, nel luglio del 2022, l'imputato avrebbe confidato ad alcuni la paura che la situazione poteva mettersi male, e avrebbe riferito a una persona "vorrei farla impazzire e buttarla giù dal balcone, tutti penserebbe che si è suicidata. Contro di lui non mi avrebbe creduto nessuno, mi avrebbe fatto passare per pazza. Lui è uno scrittore e un filosofo, si sentiva abbastanza forte che nessuno mi avrebbe creduto" racconta l'ex compagna che non si sottrae a ricordi e particolari, come l'ultimo appuntamento, in un posto isolato, in cui la giovane non si presenta. Emblematici due episodi dell'agosto del 2019: in un viaggio in auto a una banale richiesta "mi ha preso la testa e me l’ha battuta contro il finestrino e l’ha rotto, poi me l'ha sbattuta contro lo specchietto", quindi quando tra la testimone e un ex fidanzato scatta un bacio iniziano "giorni terrificanti. Lui impazzisce inizia a scrivermi 'fai schifo', 'sei una persona inutile', mi ha sputato addosso. Con quel bacio divento la cattiva". Nella spirale di una relazione "manipolata", la testimone allenta i rapporti con amici e familiari, e si convince quasi di essere un problema. "Era lui a dirmi che avevo disturbo della personalità, ma non è così". E la violenza anche negli ultimi mesi non si sarebbe fermata: "Lui mi ha insultato ripetutamente e io l’ho spinto, non gli ho dato un pugno" si 'difende' da una domanda dell'avvocatessa Romana Perin che tutela l'imputato insieme al collega Filippo Corbetta. La giovane ribadisce di essere lei la vittima: "Non ho mai colpito Caffo, ci sono stati momenti in cui vedendolo addosso mi sono difesa. Non ho avuto molto rispetto per me stessa purtroppo" chiosa la testimone. La prossima udienza è fissata per il 27 febbraio quando potrebbe essere sentito l'imputato, la sentenza è attesa, salvo imprevisti, per il 26 marzo.
Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni