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Ryanair rischia una multa da 1 miliardo di euro: le accuse sui biglietti in Italia e cosa potrebbe succedere
La decisione è attesa il 22 dicembre e potrebbe imporre alla società di modificare radicalmente il proprio modello di business. Ecco come è scoppiato il caso
La compagnia low cost più grande d’Europa è sotto la lente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Ryanair potrebbe dover affrontare una sanzione record, compresa tra 500 milioni e un miliardo di euro, per presunto abuso di posizione dominante nel mercato italiano. La decisione è attesa il 22 dicembre e potrebbe imporre alla società di modificare radicalmente il proprio modello di business.
L’istruttoria
L’indagine, avviata nel settembre 2023, si è conclusa con il deposito delle memorie da parte di Ryanair il 30 novembre e con l’audizione davanti all’Agcm il 10 dicembre. L’istruttoria ha incluso anche un’ispezione negli uffici irlandesi della compagnia, con acquisizione di documenti e corrispondenza interna.
Le accuse dell’Antitrust
Secondo l’Agcm, Ryanair avrebbe adottato pratiche restrittive per limitare l’operatività delle agenzie di viaggio, sia fisiche che online. Tra queste:
- Verifica facciale obbligatoria per i passeggeri che acquistano tramite intermediari digitali.
- Sistema “Shield”, che blocca automaticamente prenotazioni considerate anomale.
- Contratti squilibrati con le agenzie, tali da ridurre la loro capacità competitiva.
L’effetto, secondo l’autorità, sarebbe stato quello di spingere i consumatori verso il sito ufficiale della compagnia, riducendo la possibilità di confrontare prezzi e offerte.
Le conseguenze per il mercato
Molti operatori del settore hanno denunciato difficoltà nel vendere voli Ryanair, con ricadute economiche significative soprattutto nel turismo leisure e nei pacchetti brevi. L’Antitrust ritiene che la condotta della compagnia abbia indebolito la concorrenza e peggiorato l’esperienza dei consumatori, costretti a gestire direttamente check-in e assistenza anche quando acquistavano tramite agenzie.
La difesa di Ryanair
La compagnia respinge le accuse e sostiene che i sistemi contestati siano strumenti di sicurezza e di contrasto alle frodi. Ryanair ribadisce che nessuna norma europea la obbliga a stipulare accordi con le agenzie online e che il modello di vendita diretta è alla base delle tariffe più basse. Inoltre, contesta la definizione di mercato utilizzata dall’Agcm, ritenuta troppo ristretta e non rappresentativa della reale concorrenza a livello europeo.
Possibili sanzioni e scenari
Se l’Antitrust confermerà le risultanze, Ryanair rischia una multa fino al 10% del fatturato annuo generato in Italia, pari a circa 2,7 miliardi di euro medi negli ultimi tre anni. Oltre alla sanzione, la compagnia potrebbe essere obbligata ad accettare l’intermediazione dei biglietti, un precedente senza paragoni in Europa. Ryanair ha definito l’indagine «infondata» e ha annunciato che, in caso di condanna, impugnerà la decisione davanti al Tar e al Consiglio di Stato. L’Agcm, dal canto suo, non ha rilasciato commenti ufficiali, sottolineando che la decisione non è ancora stata presa.
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