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Aldo Spinelli accusato di riciclaggio: l’episodio al casinò di Saint-Vincent e gli indagati
Il chiarimento dell’avvocato dell’ex presidente del Livorno: «Tutto lecito, fiducioso di poter chiarire la sua posizione»
Gli occhi della guardia di finanza su presunti sistemi di riciclaggio al casinò. Tra i 33 indagati nell’operazione che ha scosso il Casinò di Saint-Vincent compare anche l’imprenditore ligure ed ex presidente del Livorno Aldo Spinelli. La sua abitazione è stata perquisita all’alba del 2 dicembre, nell’ambito di un provvedimento disposto dalla procura di Aosta. Secondo gli atti, Spinelli avrebbe chiesto di cambiare in fiches una somma di denaro contante, operazione che ha acceso i riflettori degli investigatori.
L’operazione
Martedì 2 dicembre, oltre 150 militari delle fiamme gialle hanno dato esecuzione a un’ordinanza di sequestro che ha interessato diverse regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Liguria, Lazio, Toscana, Sicilia, Molise, Calabria, Puglia e Campania. L’inchiesta ruota attorno al Casinò di Saint-Vincent, dove due funzionari infedeli avrebbero permesso di riciclare denaro illecito trasformandolo in fiches e contanti, simulando vincite mai avvenute. Secondo gli investigatori, il sistema avrebbe consentito di ripulire oltre 3 milioni di euro in fatture false nell’arco di due anni. I sequestri hanno riguardato denaro contante, conti correnti, disponibilità finanziarie e immobili. Complessivamente, i proventi delle attività criminose ammonterebbero a circa 5 milioni di euro.
Il focus su Aldo Spinelli
Il nome di Spinelli emerge in relazione a un episodio dell’agosto 2024, quando avrebbe cambiato 85mila euro in contanti presso il Casinò di Saint-Vincent. La difesa, rappresentata dall’avvocata Sabrina Franzone, ha chiarito che la somma proveniva dalla cassetta personale di Spinelli al Casinò di Montecarlo e che l’operazione era stata effettuata in piena trasparenza. Secondo la legale, non vi sarebbe alcun episodio di riciclaggio contestato: Spinelli avrebbe chiesto ai funzionari di convertire il denaro in fiches e avrebbe poi lasciato loro una mancia. Le intercettazioni, sottolinea la difesa, mostrerebbero come l’imprenditore fosse convinto della liceità dell’operazione, tanto da chiedere conferma della regolarità della procedura. La contestazione di corruzione, che riguarda una somma di circa mille euro, ha sorpreso Spinelli, il quale si dice fiducioso di poter chiarire la propria posizione e ribadisce di aver agito in assoluta buona fede.
