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Giani-bis: a Filippo Boni vanno le deleghe di Baccelli, cooperazione e pace per Mia Diop

di Libero Red Dolce

	Filippo Boni e Mia Diop
Filippo Boni e Mia Diop

Gli orientamenti di Giani durante un convegno, manterrà per sé alcune materie. L’assessore aretino prenderà Infrastrutture e Trasporti, la Legalità sarà divisa

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Quando si fa sera il presidente della Toscana Eugenio Giani, succeduto a se stesso, si siede e con lo scrupolo del miniatore aggiunge dei dettagli alla squadra degli assessori che dovrà accompagnarlo per i prossimi cinque anni. L’annuncio ufficiale delle deleghe arriverà solo mercoledì prossimo, ma ci sono momenti in cui si svela qualcosa di più del disegno completo.

Ieri, ospite di un convegno all’Università degli Studi Link di Città di Castello, è stato uno di quei momenti. E così pare che il presidente sia orientato a fare transitare in blocco quelle che erano le vecchie deleghe dell’ex assessore Stefano Baccelli al neo assessore Filippo Boni. Sue pare proprio che saranno Infrastrutture, Urbanistica e Trasporti. E non è l’unica novità. Parlando delle responsabilità della nuova squadra, il nome che più ha destato curiosità e critiche – di queste molte vili e ingenerose – è quello della livornese Bintou Mia Diop, neo vicepresidente della Regione. Arrivata con un certo effetto sorpresa in un ruolo che davvero in pochi le avrebbero attribuito, la questione ora per Diop è: che farà?

Ricostruzioni e voci di questi giorni le hanno attribuito le deleghe più disparate, in un calderone che metteva assieme una serie di mansioni anche di peso per una sorta di assessorato molto esteso. Molto più prosaico e concreto al momento è invece l’orientamento di Giani, che pensa di attribuirle due deleghe interconnesse come Pace e Cooperazione internazionale, con un’ulteriore possibilità di occuparsi di Legalità. In questo caso con alcuni limiti: trattandosi di una delega vasta, che comprende materie come appalti, contratti e contrasto alle mafie, nell’idea di Giani per Diop ci sarebbe un ruolo che la vede impegnata nell’educazione alla legalità. Mentre le materie prima menzionate potrebbero finire ad altri nomi, magari anche scorporate.

Difficile invece che arrivino la Protezione Civile e le Pari Opportunità per Diop, anche perché per le seconde si parla da tempo come di materia da affidare a Cristina Manetti, già rodata con la Toscana delle Donne, e praticamente certa della titolarità della Cultura e forse Turismo; per la prima, la Protezione Civile, invece la delega rimarrà probabilmente a Giani. Insieme a Bilancio, Acqua, Geotermia e Toscana Diffusa.

Rimanendo in ambito di forti probabilità, l’Ambiente dovrebbe andare al 5 Stelle Davide Barontini, come da accordi pre-elettorali e nonostante le polemiche legate al suo lavoro nell’industria conciaria con i veleni legati allo scoppio del caso Keu. Così come dovrebbe arrivare l’Agricoltura per il verde Alberto Lenzi (Francesco Romizi sarà il suo caposegreteria) , anche qui con la possibilità che la Caccia la tenga Giani per sé o che finisca a un consigliere delegato. Conferme per lo Sviluppo Economico a Leonardo Marras. Anche per lui si è parlato della delega Caccia, lui però sta pensando di correre come sindaco di Grosseto e in vista del possibile impegno il suo assessorato non dovrebbe allargarsi oltre. Sicura pare l’attribuzione della Sanità a Monia Monni. Resta anche da capire se Alessandra Nardini manterrà tutte le sue deleghe su Scuola, Università e Lavoro, caselle che sono ancora in ballo. Sarà Giani, il miniaturista, a completare il quadro da qui a mercoledì.
 

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