Calcio
Cpr in Toscana, cosa sono i Centri per immigrati irregolari che vuole realizzare il Governo: Giani è contrario
Spunta un nuovo tema nella campagna elettorale in vista della tornata regionale: ed è scontro tra centrodestra e Pd
Nella campagna elettorale in Toscana spunta il tema dei Cpr, i Centri di permanenza per il rimpatrio dei migranti privi dei requisiti per restare nel Paese, con il botta e risposta tra il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, e il segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi, mentre dal Viminale trapela la conferma dell’avvio dell’iter per realizzare una di queste strutture in Toscana.
Scontro politico
Il braccio destro di Giorgia Meloni aveva lamentato «l’ostruzionismo» in alcune regioni rispetto alla realizzazione di questi centri. E aveva annunciato di volerne creare due in Toscana, «anche senza l’ok della Regione», con impulso ministeriale. «Ne parlerò al ministro dell’Interno», aveva detto rispondendo ai giornalisti.
Replica del Pd
Affermazione rispedita al mittente da Fossi: «In Toscana non decide Donzelli e non decide il governo», aveva detto, confermando la linea della Regione, da sempre contraria. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della Regione uscente, Eugenio Giani, che nella mattina di mercoledì 24 settembre ha sintetizzato con due righe sui social la posizione sul tema: «Il Governo vuole imporre ai toscani l’istituzione dei Cpr sulla testa dei toscani. Siamo contrari e ci opporremo!»
Conferma dal Viminale
La richiesta di Donzelli, però, è evidentemente arrivata a destinazione. L’AdnKronos ha appreso da fonti del Viminale che il ministero dell’Interno ha in programma di realizzare in Toscana – come a Trento e in Emilia Romagna – un Cpr dedicato agli immigrati irregolari che hanno commesso reati come lo spaccio di droga e la violenza sessuale.
Reazioni politiche
Notizia confermata dal deputato e membro della segretaria nazionale del Pd Marco Furfaro. «La maggioranza (martedì 23 settembre, ndr) ha respinto il nostro emendamento e l’ordine del giorno per finanziare il Meyer di Firenze», ha scritto in una nota. «È una scelta politica – aggiunge – nello stesso giorno in cui il governo in Toscana annuncia risorse e nuove strutture per i Cpr, per chi cura i bambini non si trova un euro. Il messaggio del governo Meloni alle famiglie toscane è questo: nessun impegno sugli ospedali pediatrici. Per loro la priorità sono i recinti. Per noi, per la Toscana, i bambini».
Sondaggio sui Cpr
Sul tema dei Cpr a giugno Emg Different ha realizzato un sondaggio dal quale emerge che il 55% dei toscani, pari a circa 1,7 milioni di persone, sarebbe favorevole all’apertura in Toscana: il 34% di dice favorevole ma con riserve e il 21% favorevole tout court. I contrari sono il 45%, divisi tra chi pensa creino solo problemi (25%) e chi che non siano una soluzione efficace o rispettosa della dignità delle persone (22%).
Cosa sono i Cpr
In Italia, un CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) è una struttura di detenzione amministrativa dove vengono trattenute persone straniere senza un regolare permesso di soggiorno, in attesa dell'esecuzione di un provvedimento di allontanamento. L'acronimo CPR deriva dalla precedente denominazione di Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE), e il loro scopo è la detenzione amministrativa di coloro che hanno violato le norme sull'ingresso e il soggiorno nel paese. In Italia sono presenti 10 Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) aperti a maggio 2025, situati a Bari, Brindisi, Caltanissetta, Gradisca d'Isonzo (GO), Macomer (NU), Milano, Palazzo San Gervasio (PZ), Roma, Torino e Trapani. I CPR sono strutture extra-urbane e possono trovarsi in ex aree militari o penitenziarie, come nel caso di Ponte Galeria a Roma. Nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) vengono detenuti i cittadini stranieri sprovvisti di un regolare documento di soggiorno e per i quali non è possibile eseguire immediatamente il rimpatrio. Si tratta di una forma di detenzione amministrativa, non penale, finalizzata a trattenere le persone in attesa di essere espulse dal territorio italiano, in quanto considerate in posizione di irregolarità rispetto alle leggi sull'ingresso e il soggiorno.
Effetto Nimby
Epperò alla domanda: «Lei sarebbe favorevole all’apertura di un Cpr nel suo comune?», ecco che, secondo il sondaggio di Emg Different, il 60% degli intervistati, circa 1,9 milioni di toscani, ha risposto che no, non vorrebbe un Cpr nel suo comune. Solo il 40% sarebbe favorevole. Insomma, il solito fenomeno “Nimby”, “not in my backyard”, cioè «sì, si faccia, ma non nel mio giardino».
Accoglienza minori
Più apertura, invece, rispetto alla realizzazione di centri di accoglienza per minori stranieri arrivati in Italia senza familiari. Il 69% degli intervistati si dice favorevole, il 31% contrario. E sono la maggioranza, il 54%, i favorevoli a veder nascere una di queste strutture nel proprio comune. Contrario il 46%.
Priorità dei toscani
Sempre secondo il sondaggio, in cima alle priorità del prossimo governo regionale, secondo i toscani e le toscane c’è la sanità (62%). Seguono, con un lungo distacco, l’occupazione, la riduzione della delinquenza, le politiche sociali in favore dei giovani, lo sviluppo e il rilancio economico, sentiti come priorità dal 13-18% dei toscani.
Temi meno sentiti
Colpisce che alcuni dei temi non sembrino prioritari per l’elettorato. Ad esempio la tutela dell’ambiente (interessa solo al 6%) e la messa in sicurezza del territorio (5%). Considerato il prezzo che la Toscana sta pagando in termini di alluvioni e frane dovuti ai fenomeni climatici estremi causati dal cambio del clima, e considerati i danni all’agricoltura, ci si sarebbe aspettati più preoccupazione su questo punto.