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Dillo al direttore
Il commento

Livorno, il “Cubone” era parte del programma elettorale


	La protesta "No cubone" a Livorno (Foto di Franco Silvi)
La protesta "No cubone" a Livorno (Foto di Franco Silvi)

Il punto di vista di un residente a Livorno: «Una volta che la maggioranza viene eletta in maniera democratica, a mio avviso, andrebbe messa in grado di governare ed agire secondo le proprie linee operative peraltro facenti parte del programma esposto durante la campagna elettorale, senza essere continuamente ostacolata con evidenti azioni di disturbo»

23 ottobre 2024
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Ecco le riflessioni dei lettori pubblicate sull’edizione cartacea di mercoledì 23 ottobre, nella pagina dedicata al filo diretto con il direttore de Il Tirreno, Cristiano Marcacci. “Dillo al direttore” è l’iniziativa che permette alle persone di dialogare direttamente con Cristiano Marcacci, attraverso il canale WhatsApp (366 6612379) e l’indirizzo mail dilloaldirettore@iltirreno.it.


Noto con stupore che a Livorno i vari comitati, sorti la maggior parte per negare e contestare tutto e di più, continuano imperterriti a protestare e osteggiare le varie iniziative. Vorrei invitare i sostenitori di detti comitati a riflettere sul fatto che la protesta è un loro legittimo diritto, ma in democrazia abbiamo uno strumento altrettanto legittimo che si chiama voto, cui tutti i cittadini possono ricorrere per esprimere le loro preferenze ed eleggere le persone idonee ad attuarle. Una volta che la maggioranza viene eletta in maniera democratica, a mio avviso, andrebbe messa in grado di governare ed agire secondo le proprie linee operative peraltro facenti parte del programma esposto durante la campagna elettorale, senza essere continuamente ostacolata con evidenti azioni di disturbo. In particolare per gli oppositori al cosiddetto "Cubone" faccio notare che esso faceva parte del programma della coalizione risultata vincente e che essa ha trionfato anche nei seggi elettorali riguardanti i residenti della zona oggetto d'insediamento del "Cubone" stesso. Ne deduco che questo comitato evidentemente rappresenta una minoranza esigua anche dei residenti nella zona di riferimento e mi sorge spontanea una domanda provocatoria: coloro che protestano e manifestano adesso per la costruzione della palestra erano forse contrari alla cementificazione a scapito del verde anche quando hanno costruito le case dove ora risiedono?

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