Il Tirreno

Toscana

Dillo al direttore
L’analisi

L’industria delle armi e la natura monopolista intrinseca al capitalismo


	L'analisi sulla spesa militare 
L'analisi sulla spesa militare 

Protezionismo, tassi alti e volatilità

19 agosto 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Ecco le riflessioni dei lettori pubblicate sull’edizione cartacea di domenica 18 agosto, nella pagina dedicata al filo diretto con il direttore de Il Tirreno, Cristiano Marcacci. “Dillo al direttore” è l’iniziativa che permette alle persone di dialogare direttamente con Cristiano Marcacci, attraverso il canale WhatsApp (366 6612379) e l’indirizzo mail dilloaldirettore@iltirreno.it.

_____________________________________________________________________________

di Alessandro Volpi *

Siamo di fronte ad un capitalismo profondamente contraddittorio. Gli Stati Uniti durante le ultime presidenze hanno intrapreso politiche doganali fortemente protezioniste per evitare l'ingresso di merci a basso prezzo, in particolare dalla Cina. Questo comportamento ha contribuito a far ripartire l’inflazione dalla primavera del 2021, spinta al contempo dalle speculazioni sui prezzi attraverso gli strumenti della finanza derivata che hanno scommesso sul rialzo dei prezzi. La risposta a tale inflazione è stata l'aumento dei tassi della Federal Reserve che ha certamente favorito i grandi detentori di liquidità, a cominciare dalle principali società di gestione del risparmio, in grado di spingere in alto i prezzi dei titoli delle società di cui sono azioniste e dunque di dare origine ad una colossale bolla a tutto vantaggio della ricchezza finanziaria e a totale discapito dei redditi da lavoro.

Questo capitalismo, dai tratti assai perversi, ha usato i dazi raccontandoli come strumento di difesa della produzione, e del lavoro nazionale, ma poi ha coltivato, e continua a coltivare, politiche monetarie restrittive totalmente funzionali al monopolio dei super fondi che utilizzano gli alti tassi per eliminare ogni possibile concorrenza e per finanziarizzare completamente l'economia del mondo occidentale attraverso continue bolle. In queste condizioni protezionismo e tassi alti sono due facce della stessa strategia che ha cancellato qualsiasi traccia di mercato e ha rivelato l'intima sostanza monopolistica del capitalismo. Di questa orami evidente trasformazione del capitalismo in una forma di monopolio è possibile un esempio di natura generale. C’è un dato evidente nelle turbolenze finanziarie delle ultime settimane.

La volatilità non ha interessato i titoli relativi a società che producono armamenti. Si tratta di azioni che in un paio di anni hanno conosciuto una straordinaria lievitazione. In altre parole nessuno ha il coraggio di scommettere contro i produttori che sono finanziati dal sistema bancario e grandi fondi. Naturalmente su questa tendenza influisce il fatto che la spesa militare globale ha raggiunto i 2.300 miliardi di dollari, a cui vanno aggiunti altri 500 miliardi legati alle spese “aerospaziali”. Quasi 3.000 miliardi di dollari, in costante crescita, per poco meno del 40 per cento speso dagli Usa a favore di proprie aziende finanziate con la dollarizzazione. Gli Usa sono anche i principali esportatori di armi insieme a Francia e Germania, che hanno visto lievitare la loro spesa del 14 per cento. In sintesi cresce la spesa pubblica in armi a vantaggio di aziende possedute dai grandi fondi, che beneficiano così dell’ennesimo monopolio.

* Università di Pisa

Mondo

La guida

Bonus spesa da 1000 euro: chi può richiederlo, come ottenerlo e cosa sarà possibile acquistare

Sportello legale