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Livorno, Moby Prince. L’accusa: «Le scatole con i reperti sono state manipolate»

Il disastro
Il disastro

Lo ha dichiarato il tenente colonnello Adolfo Gregori durante l’audizione della terza Commissione parlamentare d’inchiesta istituita per fare luce sul disastro

09 luglio 2024
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LIVORNO. «Le scatole coi reperti analizzate devono essere state manipolate da qualcuno». Lo ha dichiarato ieri a Palazzo San Macuto il tenente colonnello Adolfo Gregori durante l’audizione della terza Commissione parlamentare d’inchiesta istituita per fare luce sul disastro del Moby Prince, la strage che il 10 aprile del 1991, al largo del porto di Livorno, provocò 140 vittime, con un solo sopravvissuto, il mozzo napoletano Alessio Bertrand. «La contaminazione, non so per quale motivo, è avvenuta dopo il prelievo o in laboratorio, se non si è lavorato in maniera accurata e pulita posso essersi generate contaminazioni – ha proseguito Gregori, consulente e autore di una relazione tecnica sui reperti della nave –. I reperti li abbiamo presi dai magazzini del tribunale di Livorno ed erano messi su scaffali insieme ad altri reperti di cui non sappiamo la natura, potevano essere maneggiati. Alcuni erano aperti perché alcuni pezzi, come parti della bussola metallica della nave, erano grandi e fuoriuscivano dagli scatoloni e quindi non potevano essere analizzati».

«Abbiamo analizzato le buste di plastica che contenevano scatole di carta con i reperti dentro. I nastri adesivi avevano perso un po' di adesione con il tempo ma le scatole erano chiuse – ha aggiunto il tenente colonnello –. La contaminazione è diversa ed è avvenuta quando sono stati prelevati o in fasi successive di lavorazione dei reperti. All'epoca sono state utilizzate metodiche analitiche che potevano essere fonte di contaminazione». La commissione è presieduta da Pietro Pittalis (Forza Italia), dai vicepresidenti Alessandro Amorese (Fratelli d’Italia) e Giorgio Fede (Movimento 5 Stelle), dai segretari Andrea Barabotti (Lega) e Antonio D’Alessio (Azione), e da Enzo Amich (FdI), Simona Bonafè (Pd), Francesco Bonifazi (Italia Viva), Andrea Casu (Pd), Maria Grazia Frijia (FdI), Francesca Ghirra (Alleanza Verdi Sinistra), Carmen Letizia Giorgianni (FdI), Mauro Malaguti (FdI), Matteo Mauri (Pd), Elisa Montemagni (Lega), Tiziana Nisini (Lega), Luca Mastorino (Gruppo Misto, +Europa), Andrea Quartini (M5S), Chiara Tenerini (Forza Italia) e Franco Tirelli (Noi Moderati).
 

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