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Assegno per il nucleo familiare, scatta la rivalutazione: ecco a chi spetta e gli importi

di Leonardo Monselesan
Assegno per il nucleo familiare, scatta la rivalutazione: ecco a chi spetta e gli importi

L’importo dal 1° luglio prossimo sarà aumentato, così come i limiti degli scaglioni di reddito, del 5,4%

24 giugno 2024
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È tempo di rivalutazioni anche per l’assegno per il nucleo familiare (Anf), come annuncia la circolare Inps 65/2024. Dal 1° luglio prossimo, infatti, inizierà ad essere applicata la rivalutazione annua basata sull’indice Istat di aumento dei prezzi al consumo, pari al 5,4%, sia sugli importi dell’assegno che sui redditi limite degli scaglioni che determinano l’importo della prestazione.

L’assegno per il nucleo familiare è un sostegno economico che si rivolge alle famiglie a basso reddito di alcune categorie di lavoratori, pensionati e percettori di prestazioni previdenziali da lavoro dipendente, composte unicamente dal richiedente, dal coniuge non separato legalmente, da fratelli, sorelle e nipoti in linea collaterale, cioè i figli di fratelli o sorelle, del richiedente (questi ultimi sia nel caso in cui siano minorenni che maggiorenni, ma solo se orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto alla pensione ai superstiti).

L’Anf non spetta invece se all’interno del nucleo familiare sono presenti figli o orfani, in quanto in questi casi l’Anf è stato sostituito dall’Assegno unico universale. Nello specifico, le categorie che possono beneficiare dell’Anf sono: i lavoratori dipendenti del settore privato, i lavoratori dipendenti agricoli, i dipendenti di ditte cessate o fallite, i titolari di prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente (come i pensionati) e i lavoratori in altre situazioni di pagamento. Non vi sono invece compresi coltivatori diretti, coloni, mezzadri e pensionati delle Gestioni previdenziali speciali per i lavoratori autonomi.

Per ottenere l’Anf è necessario presentare domanda ogni anno, ed eventualmente aggiornarla entro 30 giorni se sopravvengono cambiamenti nella composizione del nucleo familiare. Mentre i lavoratori dipendenti non agricoli del settore privato possono presentarla esclusivamente online dal sito dell’Inps, così come i dipendenti di ditte cessate o fallite, i dipendenti agricoli devono presentare la domanda al proprio datore di lavoro.

L’Anf prevede dunque l’erogazione di un importo mensile stabilito annualmente dalle apposite tabelle pubblicate dall’Inps, che tengono di conto sia del reddito familiare Irpef (calcolato al lordo di detrazioni d’imposta, oneri deducibili e ritenute erariali, e, se superiori a 1032,91 euro, considerando anche i redditi esenti da imposta e quelli sottoposti a ritenuta alla fonte) che della composizione del nucleo familiare.

Importo che dal 1° luglio prossimo sarà aumentato, così come i limiti degli scaglioni di reddito, del 5,4%, con i nuovi valori che saranno in vigore fino al 30 giugno 2025. Di conseguenza, ad esempio, un nucleo familiare composto da due coniugi e da due parenti (fratelli, sorelle o nipoti per via collaterale) con un reddito di 25.000 euro avrà diritto ad un assegno mensile di 72,30 euro. Se invece nello stesso nucleo familiare è presente almeno una persona inabile, l’importo mensile dell’Anf sarà di 156,23 euro. 

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