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Liste d’attesa, ancora ritardi: ecco per quali visite ci vuole più tempo

di Mario Neri e di Martina Trivigno
Liste d’attesa, ancora ritardi: ecco per quali visite ci vuole più tempo

I dati della Regione fotografano la situazione di una sanità che nei primi quattro mesi del 2024 arranca, nonostante gli sforzi

30 maggio 2024
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In Toscana le liste d’attesa sono un po’ come una roulette. Può andare bene e quindi il cittadino riceve l’appuntamento per una visita o un esame diagnostico, o la convocazione per il ricovero in caso di intervento chirurgico, nei tempi stabiliti. Spesso però non è così. E in questo caso c’è da aspettare. Il doppio, il triplo, a volte anche il quadruplo. Insomma, la strada è sempre in salita e la Regione deve ancora recuperare terreno. Soffrono gli esami diagnostici e gli interventi, ma ancora di più le visite specialistiche. I dati della Regione fotografano la situazione di una sanità che nei primi quattro mesi di quest’anno (considerando tutti i codici di priorità) arranca ancora, nonostante gli sforzi e un piano da 32 milioni. Da una parte pesa l’accumulo legato ai difficili anni della pandemia; dall’altra – dice la Regione – influiscono le troppe prescrizioni da parte di medici dalla “ricetta facile”: così in alcune specialità i tempi sono (e restano) biblici.

Il punto

La Toscana utilizza un indicatore specifico, il cosiddetto catchment index (capacità di risposta), che confronta le prescrizioni dei medici in un periodo di 15 giorni con le prenotazioni dello stesso periodo, e si è data una soglia pari al 75%, considerando lo scarto che regolarmente si registra tra prescrizioni e prenotazioni, dovuto al tasso di chi sceglie di rivolgersi a strutture private o di chi non prenota pur avendo la richiesta. Tra le visite specialistiche sono soprattutto quelle dermatologiche in maggiore difficoltà: poco più della metà (56,2%) ha trovato una risposta entro i tempi regionali, seguita da quelle urologiche (62,1%) e otorinolaringoiatriche (64%). Al top l’oncologia con una percentuale di visite prenotate nei tempi pari al 96,7% e anche la chirurgia generale (93,6%). Passando agli esami diagnostici, nel periodo gennaio-aprile 2024, nella nostra regione maggiori difficoltà si sono riscontrate nella prenotazione di una elettromiografia (soltanto il 61,9% è riuscito a ottenere un appuntamento entro i tempi regionali) e della colonscopia (73,2%). Molto più facile, invece, prenotare una Tc (95,1%), un’ecografia (91,6%) e anche una mammografia (87,3%).

Le operazioni

Sul fronte operazioni, collezionano ritardi soprattutto gli interventi di emorroidectomia (circa la metà dei pazienti, il 52,8%, ha ricevuto la convocazione per il ricovero entro 30 giorni) e di ernia inguinale (66,1%). Faticano anche gli interventi per tumore alla prostata ma in questo caso a contribuire a far aumentare le liste d’attesa è il policlinico fiorentino di Careggi, considerato centro di riferimento nazionale e quindi più gettonato.

Il decreto

Nella bozza del decreto del ministro della Salute, Orazio Schillaci, ci sono «misure urgenti di garanzia sui tempi dell’erogazione delle prestazioni per la riduzione delle liste d’attesa. «Fino al 31 dicembre 2026, le Regioni potranno reclutare il personale del comparto e della dirigenza medica e sanitaria nonché delle professioni sanitarie attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, in deroga», si legge nel documento che già ha suscitato molte polemiche, soprattutto sul fronte della copertura finanziaria della misura. Il decreto è atteso in Consiglio dei ministri martedì 4 giugno.

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