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Fallico, l'aggettivo che ha scatenato una polemica sul sessismo su Renzi

Fallico, l'aggettivo che ha scatenato una polemica sul sessismo su Renzi

Tutto nasce dalla parola indirizzata dal leader di Italia viva all’assessora regionale Monia Monni. E il Pd chiede le scuse

27 maggio 2024
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«Non so di quale potere fallico si occupi l’assessore Monni...». La frittata è fatta. Sull’ex rottamatore Matteo Renzi, che ha usato queste parole nell’ambito di un’intervista, piove l’indignazione dei dem e non solo. Monni è Monia Monni, assessora regionale con delega all’ambiente e alla protezione civile; un personaggio politico in vista, in primo luogo una donna. E «il potere fallico» al suo indirizzo è un’espressione «sessista», viene rinfacciato all’ex rottamatore, destinatario di un imperativo assai perentorio: «Ssi scusi», come sentenzia la senatrice Pd Ylenia Zambito.

Il caso esplode in tre giorni; sullo sfondo c’è la scena politica fiorentina, fatta di scontri roventi alla quasi vigilia delle amministrative. Ancora di più dopo la divulgazione del sondaggio che vede la candidata del centrosinistra Sara Funaro superare solo di pochi punti percentuali il candidato del centrodestra Eike Schmidt, l’ex direttore tedesco (con cittadinanza italiana) degli Uffizi; tra i due ci sono una Cecilia Del Re (ex assessora di Nardella) con buona quotazione e Stefania Saccardi, più pura espressione renziana: a lei il sondaggio attribuisce un potenziale di voti fra l’11 e il 12 per cento, potrebbe essere l’ago della bilancia.

In un post del 24 giugno sul suo profilo social, l’assessora Monni ha invocato il buonsenso degli elettori di centrosinistra, sottolineando che «un voto a Stefania non è un voto a lei, ma una scelta che alimenta il tipo di politica che lei ha sempre combattuto: quella personalistica ed egoista, fallica fino nel midollo, di vedere chi pesa di più, non per governare, ma per condizionare». Una riflessione che ha trovato spazio anche sul nostro giornale, nell’edizione di sabato 25 maggio.

Ma Renzi nelle dichiarazioni rilasciate due giorni dopo ha calato il carico da undici, gettando addosso a Monni quell’aggettivo – “fallico” – che lei aveva usato per caratterizzare negativamente una certa politica, fatta di prove di forza e bracci di ferro. Monni, da donna e politica ferma qual è, non ha esitato a controbattere, ma senza scomporsi: «Stavolta è Renzi a provare a “rimetterci al nostro posto”.

Ma d'altra parte anche in politica il sessismo è sempre in agguato. Avevo scritto, in un post, che in alcune scelte politiche a Firenze leggevo una modalità politica fallica – spiega –. Un concetto generale che deve aver toccato qualche nervo scoperto e che ha spinto Renzi a intervenire per rivendicare esattamente quella modalità. Non dice “non so a quale potere fallico fa riferimento” o “di cui parla”, ma proprio “di cui si occupa l'assessore Monni". Non è una battuta, è un'allusione, un'insinuazione, un'affermazione disturbante che mi colpisce e mi mette a disagio. Renzi dovrebbe scusarsi e spero che almeno qualche esponente del suo partito possa dissociarsi e non solo le donne».

Emiliano Fossi, deputato e segretario regionale Pd, attacca così: «Caro Matteo, queste parole non si possono leggere, stavolta hai sbagliato di grosso. Hai offeso Monia e con lei tutte le donne. Chiedi scusa a tutte». «Renzi farebbe meglio a scusarsi», dice anche Rossano Rossi, segretario regionale della Cgil.

Renzi minaccia querele

Renzi con una nota annuncia di aver dato mandato ai propri legali <di querelare e di agire in sede civile il signor Andrea Ceccarelli, segretario del Pd fiorentino> e "tutti coloro che parlano di insinuazioni e allusioni sessiste".


 

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