Il Tirreno

Toscana

La tragedia

Neonato morto in crociera, arrestata la madre e due compagne di cabina: la gravidanza nascosta e la paura per il lavoro

di Ivana Agostini

	La nave attraccata all'Elba (foto Giò Di Stefano)
La nave attraccata all'Elba (foto Giò Di Stefano)

Il piccolo era nato sulla nave da crociera dove lavorava la madre fermata con 2 compagne di cabina con l’accusa di omicidio

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MONTE ARGENTARIO. Un neonato è stato trovato senza vita, nel pomeriggio di domenica, a bordo di una nave da crociera ancorata nella rada di Porto Santo Stefano. La procura di Grosseto ha disposto il fermo di una donna, di cittadinanza filippina, accusata della morte del figlio neonato da lei partorito circa due giorni prima. L’accusa è, al momento, di omicidio volontario. Fermate anche le due compagne di cabina della donna, per presunto concorso in omicidio.

La paura per il posto di lavoro

La donna, di 28 anni, fa parte dell’equipaggio (è addetta alle pulizie) e avrebbe tenuto nascosta la gravidanza. Il neonato è stato trovato morto nella cabina occupata dalla madre. La nave, che conta 290 membri dell’equipaggio e 388 passeggeri, era arrivata a Porto Santo Stefano al mattino: i passeggeri erano stati imbarcati a Civitavecchia mentre il personale dell’equipaggio era già a bordo. La 28enne si era imbarcata sulla nave da crociera Silver Whisper, della compagnia Silver Sea, battente bandiera delle Bahamas, nonostante fosse in stato di gravidanza avanzata. Uno stato che però è riuscita a mascherare forse per non perdere il posto di lavoro. Il bimbo sarebbe nato venerdì 17 maggio a bordo della nave mentre si trovava in navigazione. Tutto all’insaputa dell’equipaggio. Domenica sera però alcuni membri dell’equipaggio avrebbero sentito dei vagiti e poi più niente: si sono insospettiti e hanno chiamato i carabinieri al momento dell’arrivo nelle acque antistanti Porto Santo Stefano.

I carabinieri della stazione di Orbetello hanno subito raggiunto la nave con la motovedetta e hanno trovato il neonato morto nella cabina. Secondo una prima ricostruzione, il bimbo, appena nato sarebbe stato lasciato in cabina senza una visita e senza latte. Non sarebbero stati trovati segni di soffocamento o di altro tipo di violenza.

La piccola salma è stata portata all’obitorio dove verrà eseguita l’autopsia per accertare le cause esatte del decesso.

Il ruolo delle compagne di cabina

L’autopsia dovrà chiarire il momento della morte del piccolo, ossia se il bambino sia nato vivo e sia morto successivamente per cause naturali, o per un gesto volontario della madre o perché potrebbe essere stato lasciato solo mentre la donna svolgeva le sue mansioni. Da chiarire, come sembra, se la donna abbia partorito da sola. Intanto sono state fermate anche le due compagne di cabina.

Cabina controllata dai carabinieri che hanno eseguito i rilievi fotografici e hanno raccolto testimonianze e sommarie informazioni.

Passeggeri ignari

Nessuno dei passeggeri si sarebbe accorto di nulla. L’intento dei carabinieri saliti a bordo anche con la Capitaneria di porto era di far ripartire al più presto la nave in modo che all’interno non si divulgasse la voce di quanto era successo creando apprensione fra i passeggeri. La giovane filippina, domenica sera è stata portata all’ospedale Misericordia di Grosseto in stato confusionale.

Il sostituto procuratore di turno Giovanni De Marco, sulla base delle risultanze delle indagini, ha disposto il fermo della ventottenne accusandola di omicidio volontario.

Saranno decisive la prossime ore per capire il ruolo della madre e delle due colleghe nella morte del neonato.


 

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