Il Tirreno

Toscana

Dillo al direttore
L’intervento

Darsena Europa, rischi per il patrimonio naturalistico costiero

di Gianni Conzadori (*)
Darsena Europa, rischi per il patrimonio naturalistico costiero

L’impatto sull’ecosistema

12 aprile 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Ecco uno degli interventi dei lettori pubblicati sull’edizione cartacea di venerdì 12 aprile, nella pagina dedicata al filo diretto con il direttore de Il Tirreno, Cristiano Marcacci. “Dillo al direttore” è l’iniziativa che permette alle persone di dialogare direttamente con Cristiano Marcacci, attraverso il canale WhatsApp (366 6612379) e l’indirizzo mail dilloaldirettore@iltirreno.it.


Da anni riteniamo che la Darsena Europa, con la sua diga foranea esterna di 4,6 km, quelle interne di 2,3 km e il dragaggio di 15,7 milioni di metri cubi di fanghi e sabbie dei fondali del canale di accesso e dei bacini delle darsene interne, per permettere l’attracco di portacontainer come la Ever Given (399,94 m di lunghezza, 58,8 m di larghezza e 32,9 m di altezza, che ostruì il Canale di Suez), impatterà sull’ecosistema del nostro patrimonio costiero tutelato da normative europee.

La nostra costa, circondata dalle Alpi Apuane e dall’Arcipelago Toscano, con il Santuario dei Cetacei, area specialmente protetta di importanza mediterranea e le Secche della Meloria, anch’esse Aree Marine Protette in quanto Zone Speciali di Conservazione (Zsc), col sito d’importanza comunitaria per la tutela del delfino Tursiops truncatus, situato a soli 2 km dal porto di Livorno e il litorale di Calambrone, Important Bird Area, importante sosta per gli uccelli migratori e di sopravvivenza di altri in estinzione, come il Fratino, presente anche nel Parco Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli.

A difesa di tale patrimonio naturalistico è sceso in campo il presidente del suddetto Parco, Lorenzo Bani, che denuncia i rischi a cui la Darsena Europa esporrà la biodiversità marina, con la compromissione delle praterie di posidonia e coralli, costituenti un ecosistema indispensabile per la vita del mare. Chiediamo: perché una Regione a vocazione turistica si danneggia da sola, con la costruzione di un’opera impattante che oltretutto modificherà lo skyline costiero, sinora motivo di attrazione turistica, per l’effimera promessa dell’aumento dell’occupazione, quando porti esteri come Rotterdam e Anversa dimostrano il contrario, in quanto i container sono caricati e scaricati da attrezzature centralizzate e completamente automatizzate?

*Associazione Amici di Pisa
 

Primo piano
Sicurezza sul lavoro

Caso Report, Fabrizio Santucci (Confindustria) “smentisce” Franchi: «Il cavatore è un lavoro pericoloso»