Il Tirreno

Toscana

Dillo al direttore
Dopo le manganellate a Pisa e Firenze

Dillo al direttore, se il ministro dice che ci siamo sbagliati

di Lorenzo Carletti
Dillo al direttore, se il ministro dice che ci siamo sbagliati

Ecco uno degli interventi dei lettori pubblicati sul giornale di venerdì 8 marzo: è possibile dialogare direttamente con il direttore Cristiano Marcacci attraverso il canale WhatsApp e l’indirizzo mail dedicati

08 marzo 2024
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Ecco uno degli interventi dei lettori pubblicati sull’edizione cartacea di venerdì 8 marzo, nella pagina dedicata al filo diretto con il direttore de Il Tirreno, Cristiano Marcacci. “Dillo al direttore” è l’iniziativa che permette alle persone di dialogare direttamente con Cristiano Marcacci, attraverso il canale WhatsApp (366 6612379) e l’indirizzo mail dilloaldirettore@iltirreno.it. Lettrici e lettori, dunque, possono inviare suggerimenti, spunti di riflessione, segnalare disservizi, ingiustizie e notizie da approfondire. Tutti riceveranno una risposta dal direttore. _____________________________________________________________________________Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno ci ha chiaramente spiegato perché ci siamo tutti quanti sbagliati, per primo il presidente della Repubblica: non siamo noi a dover chiedere scusa alle ragazze e ai ragazzi di Pisa, quelli che a volto scoperto, a mani nude e in giovanissima età, sono andati a manifestare per il cessate il fuoco in Palestina, e anche quelli che hanno assistito e sono rimasti traumatizzati dalle cariche. Sono proprio quei giovani che devono chiedere scusa ai grandi col casco, lo scudo e il manganello, adoperati con gioia e professionalità, e ai più grandi che hanno dato gli ordini. Devono chiedere scusa, perché la violenza sta proprio nel pensare che potersi riunire quando e dove si vuole per manifestare le proprie idee è una cosa inaccettabile. Così come inaccettabile è che alla loro età quegli studenti si permettano di criticare questo mondo meraviglioso che gravita attorno alle armi e dunque a guerre, eccidi, attentati. Quei giovani andavano stroncati, senza dialogo alcuno. Adesso chiedano scusa al ministro dell’Interno, alla presidente del Consiglio, a chi li ha menati davanti a una scuola. Violenta è la scuola dove s’insegnano convivenza, rispetto, dialogo, pluralità di opinioni, dove si fanno educazione civica e progetti contro il bullismo. I manganelli - al contrario di quanto ha scritto Mattarella - sono la soluzione con i ragazzi. Il ministero dell’Interno ce lo ha chiaramente spiegato.

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