Il Btp valore sfonda i 16 miliardi: a chi si rivolge l’investimento e perché ha successo
Il titolo è dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori, Meloni: «Strumento che mette in sicurezza i risparmi dei cittadini»
Adesioni per altri 1,63 miliardi di euro mentre si avvicina la chiusura del quarto giorno di collocamento del Btp Valore. In particolare, oggi sono stati sottoscritti 67.321 contratti per un controvalore di 1.636.734.000 euro che porta il totale del titoli della terza emissione del Btp Valore finora acquistati dal pubblico retail a oltre 16,2 miliardi di euro.
A chi si rivolge
Il Btp Valore, dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori, prevede cedole nominali pagate trimestralmente e una scadenza di 6 anni con un premio finale extra pari allo 0,7% del capitale investito. Il Btp Valore potrà essere acquistato facilmente dal risparmiatore attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi alla banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente e il conto deposito titoli. Il titolo sarà collocato sulla piattaforma MOT di Borsa italiana alla pari (ovvero con prezzo uguale a 100), senza vincoli né commissioni. Prevista la consueta tassazione agevolata per tutti i titoli di Stato al 12,5% su cedole e premio fedeltà, l’esenzione dalle imposte di successione, oltre che - come previsto dalla legge di bilancio per il 2024 - l’esclusione dal calcolo Isee, al completamento dell’iter di attuazione della misura.
Il successo
I Btp emessi dal Tesoro, dunque, registrano il record delle richieste di acquisto. «Lo interpreto come un segnale di fiducia da parte dei cittadini e da parte dei risparmiatori e lo interpreto come la risposta a una strategia che noi abbiamo messo in campo, per la quale vogliamo riportare il più possibile il debito pubblico italiano nelle mani degli italiani, perché questo ci consente da una parte di dare agli italiani uno strumento permettere in sicurezza i loro risparmi, ma dall'altra di essere più padroni del nostro destino, perché quando il tuo debito pubblico è nelle tue mani sei meno sottoposto alla pressione esterna». Lo ha detto al Tg2 la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata dal direttore Antonio Preziosi.