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Assegno di inclusione al posto del Reddito: come si fa domanda

di Leonardo Monselesan
Assegno di inclusione al posto del Reddito: come si fa domanda

Da alcuni giorni è possibile presentare la richiesta all’Inps in autonomia o rivolgendosi a un patronato

24 dicembre 2023
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Via alle domande per l’assegno di inclusione (AdI), lo strumento che dal 1° gennaio 2024 sostituirà reddito e pensione di cittadinanza. È dunque partita la corsa alla richiesta per ottenere il sussidio, dato che, con il nuovo anno, i percettori di reddito e pensione di cittadinanza rischiano di restare senza forme di sostegno.

La richiesta deve essere presentata all’Inps per via telematica. Lo si può fare con tre diverse modalità. La prima è quella di inoltrare autonomamente la domanda, accedendo al sito dell’Istituto della previdenza sociale nell’apposita sezione dedicata all’AdI, utilizzando le credenziali Spid, Cns (Carta nazionale dei servizi) o Cie (Carta d’identità elettronica). La seconda opzione è di rivolgersi ad un patronato, mentre la terza, che sarà fruibile solo a partire dal 1° gennaio, è quella di rivolgersi ad un centro di assistenza fiscale (Caf).

All’interno della domanda l’utente dovrà integrare le informazioni presenti nell’Isee in corso di validità, che certificano i requisiti economici di accesso alla prestazione, con un’autodichiarazione del possesso dei restanti requisiti e con le informazioni sui componenti del nucleo familiare necessarie per il calcolo del coefficiente della scala di equivalenza, il moltiplicatore dei limiti economici di accesso alla prestazione. Nel caso in cui nel nucleo familiare del richiedente siano presenti soggetti in situazione di svantaggio, bisogna inserire nella domanda un’autodichiarazione del possesso della relativa certificazione, indicando l’amministrazione che l’ha rilasciata, il numero identificativo, la data di rilascio e infine l’avvenuta presa in carico e l’inserimento in un progetto personalizzato o in un programma di cura con l’indicazione della decorrenza.

Dopo aver presentato la domanda è necessario procedere con l’iscrizione al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). Da qua si potrà procedere alla sottoscrizione di un Patto di attivazione digitale (Pad) con cui l’utente rende disponibili i propri dati ai vari soggetti di intermediazione per la ricerca di lavoro e anche i propri contatti, dove arriveranno le convocazioni da parte dei servizi sociali.

Per percepire l’AdI relativo al mese di gennaio è necessario sottoscrivere il Pad entro il 31 gennaio, altrimenti la decorrenza della prestazione parte dal mese successivo a quello della sottoscrizione. Entro 120 giorni dalla firma del Pad l’utente verrà invitato dai servizi sociali a recarvisi di persona per una valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare, in base alla quale verrà definito un percorso personalizzato definito dal Patto di inclusione sociale (Pis).

Nel caso in cui tale comunicazione non arrivasse, sarà l’utente stesso a doversi recare presso i servizi sociali per tale valutazione. Dopodiché, gli utenti ritenuti “attivabili al lavoro” avranno 30 giorni di tempo per sottoscrivere attraverso il Siisl un Pis individuale.

Con la sottoscrizione, ai soggetti maggiorenni esercenti la responsabilità genitoriale viene richiesto di prendere parte a tutte le attività formative, di lavoro, progetti utili alla collettività e politiche attive del lavoro richieste dal proprio percorso. I minorenni non sottoscrivono il patto, ma ne sono coinvolti con l’obbligo di frequenza scolastica. È invece su base volontaria l’adesione di ultrasessantenni, soggetti con disabilità e donne inserite nei percorsi di protezione contro la violenza di genere, che potranno optare per un percorso di attivazione lavorativa. I soggetti tra i 18 e i 59 anni privi di responsabilità genitoriale, non essendo beneficiari dell’AdI, sono invece esentati da tutti gli obblighi, e possono richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro.

Entro 60 giorni dalla valutazione dei servizi sociali, i soggetti “occupabili”, cioè quelli tra 18 e 59 anni esercenti responsabilità genitoriale, sono convocati dagli enti per la ricerca del lavoro per sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato (Psp). Con questo il beneficiario dell’AdI può essere indirizzato verso varie attività, tra cui quelle lavorative o formative del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol). In seguito, gli utenti dovranni aggiornare la posizione ogni 90 giorni.  

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