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Arte e ambiente

Van Gogh, Leonardo e anche Cattelan: le opere d'arte prese di mira dagli ambientalisti


	Il disegno digitale "Che si fermi" di Paola Francesca Klun
Il disegno digitale "Che si fermi" di Paola Francesca Klun

Ha senso imbrattare l’arte per la causa dell’ambiente? È questo il modo giusto per farsi ascoltare? La riflessione di cinque studentesse del liceo Classico Repetti di Carrara

30 gennaio 2023
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Ancora un’opera d’arte bersaglio delle proteste degli ambientalisti. Il 15 gennaio 2023, davanti alla Borsa di Milano in piazza degli Affari, alcuni attivisti di Ultima Generazione hanno imbrattato con della vernice la famosa statua dell’artista Maurizio Cattelan, che rappresenta una mano con il dito medio alzato. La scultura, intitolata “Love”, è stata realizzata in marmo di Carrara agli Studi d’arte Michelangelo della nostra città.

Gli autori del gesto sono stati portati in questura dalla polizia.

Così, dopo i “Girasoli” di Van Gogh alla National Gallery di Londra, la “Gioconda” di Leonardo al Louvre, su cui era stata gettata una torta alla panna, e i “Covoni” di Monet al purè di patate in Germania, anche l’arte contemporanea diventa l’obiettivo delle proteste ambientali.

In precedenza c’erano stati episodi di manifestanti che si erano “incollati” ad altre opere di musei, come al vetro della “Primavera” di Botticelli agli Uffizi di Firenze o alla base del “Laocoonte” dei Musei Vaticani a Roma.

È da mesi ormai che sentiamo parlare di questi atti finalizzati a sensibilizzare sulla tutela e sul rispetto dell’ambiente.

Molto spesso protagonisti di queste manifestazioni sono proprio ragazzi giovani che, vedendo il loro futuro minacciato dal progressivo peggioramento delle condizioni ambientali, si sentono toccati in prima persona dall’argomento.

Tra le ribellioni più significative di questi ultimi giorni ve n’è però una diversa, ma molto più significativa ed efficace.

È la protesta verificatasi il 14 gennaio 2023 alla miniera di carbone a Lützerath, un villaggio tedesco della Renania, vicino a grossi giacimenti di lignite.

In questa occasione di protesta l’attivista svedese Greta Thunberg si è opposta all’espansione del giacimento, in favore delle popolazioni locali.

Insieme ai suoi seguaci ha tentato di impedire fisicamente che ciò avvenisse, pronunciando anche queste parole: «La scienza parla chiaro: dobbiamo tenere il carbone sottoterra. La Germania si sta davvero rendendo ridicola in questo momento».

A nostro avviso quest’ultimo avvenimento è un esempio di protesta “corretta”, ovvero incentrata sulla difesa dell’ambiente, che promuove un nuovo stile di vita ecologico e rispetta i beni culturali.

Non lo stesso possiamo dire delle altre iniziative, che, volendo richiamare l’attenzione su queste problematiche, hanno mancato di rispetto a svariate opere d’arte.

In questi casi si tratta di atti vandalici a danno dei nostri beni culturali, protetti anche dalla Costituzione, da parte di attivisti/ambientalisti.

Imbrattare il “Dito” di Cattelan è un esempio di protesta non corretta, in quanto richiama l’attenzione più sul danno all’opera, che sulla salvaguardia dell’ecosistema, e ancor meno sul vero messaggio che si vorrebbe trasmettere, di rispetto dell’ambiente.

La Costituzione italiana, nell’articolo 9, stabilisce un principio fondamentale, che accomuna tutela dell’ambiente e tutela del patrimonio artistico: «La Repubblica… tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni». Non è giusto deturpare un’opera d’arte per difendere l’ambiente.

A cura di Claudia Sorrentino, Paola Francesca Klun, Elisabetta Molendi, Ines Gatti e Rebecca Corsi del liceo Classico Repetti di Carrara
 

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