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Premio a Cipollini per le virtù sportive anche se imputato di stalking sulla ex

di Ilaria Bonuccelli
Premio a Cipollini per le virtù sportive anche se imputato di stalking sulla ex

Il caso scoppia a Pontedera, lunedì la consegna della “targa” Mazzinghi

01 ottobre 2022
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Lunedì il Comune di Pontedera premia Mario Cipollini, il campione di ciclismo. Assegna al velocista lucchese il premio Sandro Mazzinghi, intitolato al grande pugile pontederese, scomparso due anni fa.

Il comitato del premio ha scelto Cipollini «per essersi distinto in comportamenti virtuosi in ambito sportivo». Se poi, l’ex campione iridato sia sotto processo per maltrattamenti, lesioni e atti persecutori (stalking) nei confronti della ex moglie, la questione non è stata ritenuta importante. Del resto - e questo è incontestabile - Mario Cipollini è incensurato. Non è ancora stato condannato per violenza sulla ex moglie. Anzi ha sempre negato tutti gli episodi che gli sono stati contestati dalla Procura di Lucca che, pochi mesi fa, ha chiesto la condanna del campione a due anni e mezzo di carcere. Ma il presidente del comitato organizzatore del premio, il consigliere comunale Riccardo Minuti (Pd), senza scomporsi ribadisce: «La nostra è stata una valutazione dei meriti sportivi».

In sostanza, i meriti sportivi e la presunzione di innocenza – diritto costituzionalmente intoccabile – prevalgono per il Comune di Pontedera e per il comitato di esperti (di cui fanno parte anche giornalisti) su qualunque altro principio. Compreso il contrasto alla violenza di genere. Se, infatti, è vero che Cipollini ha negato in aula qualunque episodio di violenza contro la moglie - come averla tenuta sotto la minaccia di una pistola - ci sono alcuni fatti accaduti in pubblico. Compreso quello del 6 gennaio 2017 che hanno portato la (ormai ex) moglie a presentare la prima denuncia contro l’ex marito a suo dire violento. In 6 gennaio 2017, infatti, la ex moglie è stata presa per il collo - Cipollini sostiene per un braccio - all’interno della palestra Ego di Lucca. A quel punto, spaventata è andata prima al pronto soccorso (referto di 7 giorni) e poi alla polizia, per una denuncia per lesioni. Alla quale è seguito tutto il resto. Compreso il racconto del calcio ricevuto nel giardino del fratello (ex campione di calcio di serie A).

È ovvio, però, che tutti questi fatti devono essere giudicati dal tribunale di Lucca, dove oggi Cipollini è rinviato a giudizio. È possibile che la sentenza su questa vicenda venga emessa nell’udienza del 17 ottobre (salvo rinvii). Di sicuro di nuovo il processo attirerà l’attenzione di tutti i media nazionali. Ma l’eco magari non arriverà a Pontedera. Il sindaco Matteo Franconi (Pd), infatti, ammette di non essere stato al corrente delle vicende giudiziarie di Cipollini e di essersi rimesso, comunque, alla valutazione del comitato del premio. Già assegnato: la consegna avverrà il 3 ottobre, data del compleanno di Mazzinghi. E proprio per non mancare la ricorrenza, il Comune non ha alcuna intenzione di rinviare la cerimonia . «La scelta della commissione sullo sportivo premiato, che ho accolto positivamente, senza avere contezza delle vicessitudini giudiziarie – scrive Franconi – si è basata sui meriti sportivi e sul rapporto che Mazzinghi aveva con il ciclismo e con Cipollini in particolare. Credo che, anche in questo caso, secondo quanto dice la Costituzione, non sta né al Comune né alla commissione del premio giudicare fatti oggetto di un processo penale. Chiunque, anche Cipollini, non può né deve essere considerato colpevole fino a una sentenza definitiva. Perciò a chi mi chiede di rimandare il premio ad altra data, rispondo che dovremmo attendere una sentenza passata in giudicato e non la prossima udienza».

Franconi potrebbe riferire personalmente queste parole anche alla ex moglie di Cipollini che sostiene di essere stata maltrattata per anni, durante il matrimonio con il campione. E, magari, potrebbe anche spiegare - a nome del comitato - se davvero non ci fossero altri sportivi con «comportamenti virtuosi» , anche nel ciclismo, ai quali assegnare il premio Mazzinghi. Difficile comprendere la fretta di assegnare il riconoscimento a Cipollini. Pure volendo accettare la logica di attendere i tre gradi di giudizio.

Una domanda, infatti, resta sospesa: e se , invece, per caso, il campione venisse condannato? Che cosa faranno il Comune e il comitato? Revocheranno il premio? Con le scuse alla ex moglie maltrattata? Queste devono essere le domande che si è posta anche l’assessora regionale alle Pari Opportunità Alessandra Nardini: «Le autorità giudiziarie si pronunceranno su questa vicenda e nessuno di noi di può sostituire a un tribunale nell’emettere sentenze anzitempo. Quello, però, che mi sento di dire è che ritengo, personalmente, non opportuna questa scelta». Alessandra Nardini, infatti, avrebbe atteso «fino a che non si fosse conclusa la vicenda giudiziaria». Anche per un motivo: vale la presunzione di innocenza, quanto la presunzione di credibilità del racconto di una vittima. Mettere sempre in dubbio le parole delle vittime, non aiuta le donne a denunciare.



 

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