Il Tirreno

Sanremo 2023
Verso il festival

Sanremo, le “due vite” di Mengoni in gara da superfavorito: «Nessuno credeva in me»

di Luca Trambusti
Sanremo, le “due vite” di Mengoni in gara da superfavorito: «Nessuno credeva in me»

Marco Mengoni a Sanremo da favorito: «Sono ispirato dai sogni». E nei duetti affronterà un colosso come Let it be. «In chiave black»

01 febbraio 2023
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Esattamente dieci anni fa Marco Mengoni portava a casa la vittoria al Festival di Sanremo con “L’Essenziale”. Ora il cantautore laziale torna in gara su quel palco con “Due Vite”, che dice essere «una canzone che racconta molto di me in questo momento. È un viaggio intimo ma anche un invito a tutti noi ad accettare ciò che la vita ci offre, senza pensare a cosa dovrebbe o potrebbe essere. Tutto quello che viviamo ci serve per crescere, anche i momenti di noia, ci insegnano molto e ci fanno evolvere». Le due vite a cui Marco fa riferimento sono quelle che vive lui stesso. «Il lavoro di analisi con me stesso è infinito – spiega – non ci si finisce mai di scoprire e si è sempre in contrasto con se stessi. La vita fenomenica non mi dà risposte o non me le vuole dare per non farmi soffrire e tormentarmi. Allora le risposte le trovo nella notte, nella vita onirica. È un parallelismo tra queste due vite, quella di tutti i giorni con le sue analisi e quella onirica, in cui succede qualcosa che io non vedo. I miei sogni mi fanno riflettere molto su qualcosa che sta succedendo e che la mia mente non mi vuole far vedere». Quello di Mengoni (dato tra i favoriti per la vittoria) è un terzo Sanremo in gara (più i due - 2019 e 2022 - da superospite) fatto con una grande consapevolezza, una canzone importante e la tanta esperienza acquisita su quel palco e soprattutto nella sua carriera sino all’ultimo fortunato e ben riuscito tour negli stadi. «Ricordo il mio primo Festival, nel 2010 (con il brano “Credimi ancora”, classificatosi terzo). Appena uscito da X Factor mi ritrovai su quel palco senza capire niente, con grande inconsapevolezza e immaturità. Nel 2013 non mi aspettavo la vittoria e ci arrivai da outsider, senza la fiducia di nessuno se non quella della mia manager, gli altri pensavano che fossi spacciato. Anche io stesso ci credevo poco, mi sentivo tutti contro e la consideravo l’ultima chance dopo la quale sarei tornato ad architettura. Invece è andata com’è andata». E oggi Mengoni, forte anche di quelli che lui definisce “schiaffi ricevuti”, è una delle realtà consolidate della nostra musica. In occasione del Festival nella “serata cover” si cimenterà in una versione di “Let It Be” dei Beatles in chiave black music. «La musica afroamericana fa parte del mio Dna, grazie a mia mamma ne ho ascoltata tantissima. Sono appena tornato da un viaggio in America sulle strade del blues». A rafforzare questa sua passione Mengoni ha voluto con sé il coro gospel “The Kingdom Choir”. In merito alla canzone scelta dice: «È stata la mia prima opzione. Non è una canzone ma un inno, qualcosa di speciale che tutti gli artisti avrebbero voluto scrivere. È un invito all’andare avanti, a lasciar andare questa vita, in linea anche con il brano in gara. Mi accompagna un coro di voci eccezionali che è coerente con il progetto “Materia”. Non avevo mai cantato con un coro di tredici elementi». “Due Vite” sarà inserita nel terzo e ultimo capitolo della trilogia “Materia”.
 

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