Il Tirreno

Immaginare Banksy

di Gabriele Rizza
Immaginare Banksy

Una mostra “immersiva”sull’artista che resta un mistero In S. Stefano al Ponte si potrà imitare con un simulatore

26 novembre 2022
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Tutti riconoscono Banksy, nessuno conosce Banksy. Non passa giorno in cui Banksy non faccia parlare di sé. Vedi la polemica contro il marchio Guess che ha usato una sua immagine, il celebre “Lanciatore di fiori” di stanza a Gerusalemme, per arredare la vetrina della boutique londinese di Regent Street. Siccome Guess non gli ha chiesto l’autorizzazione, Banksy invita i consumatori a fare altrettanto: andate e prendete quel che volete senza pagare. Ma poi è uno solo Banksy o piuttosto un collettivo come lascerebbe supporre l’intervento di questi giorni apparso in contemporanea nelle strade di Kiev.

Uno o trino, Banksy resta un mistero. Una clamorosa contraddizione: il massimo anonimato per il massimo di celebrità. Una primula rossa che ha fatto della sua inafferrabile identità il proprio paradosso mediatico. Le sue performance fanno discutere. Ma soprattutto creano precedenti, impensabili fino a ieri, sul valore dell’opera d’arte e sulla sua riproducibilità in termini puramente mercantili.

Molte sono attualmente nel mondo le “mostre” a lui dedicate. Tutte rigorosamente “non autorizzate”. Nel senso che di esse Banksy non riconosce l’autenticità. Sono “eventi” che lo raccontano ma non lo rappresentano. Perché i suoi lavori vivono al di fuori, liberi di invadere spazi pubblici, aperti a tutti e da tutti indistintamente e gratuitamente fruibili. Sono “affreschi popolari” spesso rimossi, rubati o semplicemente consumati dal tempo. O al limite non sono neppure degni di esistere.

Come ha fatto da Sotheby’s, quando un suo quadro, quotato la cifra record di oltre un milione di euro, si è letteralmente autodistrutto. Un meccanismo, mentre scivolava via dalla cornice, l’ha ridotto in sottilissime strisce: come quando si vogliono distruggere le prove e i documenti finiscono in un tritacarte.

Ora un effetto domino attraversa la penisola. Banksy di qua, Banksy di là. Come Figaro Banksy sta a Trieste, a Bologna, a Teramo, il 16 dicembre arriva a Livorno e oggi debutta a Firenze nella mostra “Inside Banksy”, in Santo Stefano al Ponte, fino al 26 febbraio. La nuova produzione firmata Crossmedia Group, si distingue per suo carattere immersivo: una spettacolare giostra illusoria invade gli spazi, pavimento, pareti, soffitto, nicchie, grazie a un sapiente mix di immagini, suoni, colori, luci, musiche.

Avvolti dai suoi “personaggi”, soldati, elicotteri, poliziotti, topi, scimmie, palloncini, aerei, New York, la Palestina e via di seguito, il mondo di Banksy ci appare ancora più familiare di quanto già non lo sia. Il suo immaginario moltiplica il nostro. Un immaginario semplice ma non elementare, perfetto per tempi e modi di produzione, confezionato per la comunicazione di massa.

Sono messaggi che, affrontando i temi del controllo sociale, la violenza, il razzismo, l’incoerenza della società occidentale, la manipolazione mediatica, l’omologazione, le atrocità della guerra, l’inquinamento, lo sfruttamento minorile, la repressione poliziesca, il maltrattamento degli animali, lottano contro il capitalismo, l’imperialismo, i fascismi, i soprusi verso i più deboli e gli emarginati. Benksy mette in scema le contraddizioni e i paradossi del nostro tempo.

Rappresenta la migliore e più originale forma evolutiva della Pop Art, l’unico che ha fuso in una evidente dimensione espressiva, quanto inestricabile processo creativo, la moltiplicazione seriale, la cultura hip hop, il graffitismo anni Ottanta e gli approcci traumatici dell’era digitale. “Inside Banksy”, questo il titolo della mostra, si profila come una full immersion di poco più di mezz’ora, battuta dai proiettori laser che trasmettono milioni di pixel, generando effetti tridimensionali. Un po’ enfatici e trionfalistici, non sappiamo quanto Banksy avrebbe apprezzato.

La vera novità è però un’esperienza con bomboletta spray interattiva che grazie a un complesso software permetterà di simulare la creazione di un graffito che al termine sarà possibile condividere sui propri canali social. Catalogo Sillabe. La mostra è aperta dal lunedì al venerdì (10-18,30), sabato e domenica (10-20). Biglietti: adulto 14 euro, ridotto 10 euro, famiglia 9 euro, gruppi 12 euro, scuole 8 euro. Info www. insidebanksy.it.

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