Il Tirreno

Teatro

«Sul palco finché si può»: Ornella Vanoni non si ferma

di Claudia Fascia
«Sul palco finché si può»: Ornella Vanoni non si ferma

Partirà da Firenze il 10 novembre il tour nei teatri dedicato alle donne ad accompagnarla una band tutta la femminile: «Sono bravissime»

03 ottobre 2022
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L’età è uno stato mentale. Niente di più vero per la signora della musica italiana Ornella Vanoni. A ottantotto anni ad andare in pensione non ci pensa proprio e anzi è sempre pronta a rimettersi in gioco, che sia un nuovo disco, una collaborazione con qualche collega, una partecipazione in tv. Stavolta è un tour che la riporta a teatro, suo grande e mai abbandonato amore.

«Ma si tratta solo di poche date. E anche ben distanziate. Ho bisogno di riposare perché sul palco mi spendo molto. E se la voglia di esibirmi è sempre tanta, ogni tanto il corpo ti dice basta», ammette senza falsi pudori. La forza e la tenacia che ancora la guidano, spiega, hanno una sola origine: la passione. «Ho studiato a Parigi, a Londra e quando sono arrivata a Milano ero timidissima e non sapevo dove andare. Ho scelto la scuola del Piccolo per superare il mio imbarazzo. Io ero una cosa da inventare e Strehler mi ha inventata come donna e come attrice: ero come un Pinocchio. Il rapporto col pubblico è una cosa meravigliosa, una passione che io ho ancora e della quale non posso fare a meno. Ho superato la mia timidezza, per questa grande passione. In questa nuova tournée, mi racconterò dialogando con il pubblico, e questo è Teatro».

Altro che “ultimo tour” come Ornella aveva ipotizzato con lo show della stagione 2014-2015. «Si va avanti finché si può», dice. Intanto si può. E allora pronti per questi otto appuntamenti tra novembre e dicembre (il via il 10 novembre da Firenze, per toccare poi Bologna, Torino, Genova, Padova, Roma, Brescia, Milano). Sarà uno spettacolo tutto declinato al femminile. Nel titolo, “Le Donne e la Musica”, e nella composizione del gruppo che salirà sul palco insieme a lei. «Cinque musiciste bravissime. L’idea è nata grazie al confronto con il mio amico Paolo Fresu. Mi ha detto che a Berchidda, il festival jazz che dirige, c’erano queste ragazze molto molto brave. E allora ho pensato di fare un gruppo di tutte donne. Nel resto del mondo non è una novità. In Italia sì».

Lo spettacolo che Ornella Vanoni porterà in giro per l’Italia sarà l’occasione per parlare «di cose sulle donne, ma anche sugli uomini. Senza per forza dimostrare che tutte le donne siano eccezionali – dice – Abbiamo visto che con il #metoo c’è chi ne ha approfittato largamente. Nessuna donna ha piacere di essere stuprata, ma dipende anche da chi sei, da come ti proponi come persona. Se per incontrare un produttore vai nel suo appartamento e non nel suo studio, per esempio».

Ma di donne, oggi, si parla anche per le proteste che stanno infiammando l’Iran dopo la morte di Mahsa e Hadis. «Tutto ciò nasce dalle religioni – dice Ornella – Anche la Bibbia ha influenze arabe. Le donne iraniane stanno dimostrando estremo coraggio. L’attualità – dice ancora Ornella – è mostruosa e siamo sopraffatti dalle immagini che ti dicono tutto ciò che succede nel mondo. Anche per questo nessuno legge più. Oggi “vediamo” la guerra, la nube tossica nel mar Baltico e così via. Il nuovo governo? Mi sembrano tutte persone un po’ consumate, niente di nuovo all’orizzonte. Non viviamo un bel momento, ma inutile farlo pesare in teatro».

In teatro ci saranno invece le canzoni della sua carriera sviluppata in 50 dischi: «Sì, quelle classiche e le “orfanelle” che non hanno la stessa popolarità. Musica e anche parole, per far ridere, per essere un po’ tristi anche, ma niente tragedie. Anche perché la vera tragedia è la povertà».

E allora secondo Ornella Vanoni l’augurio che si può fare è solo uno: «Speriamo che noi ce la caviamo».

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