Il Tirreno

a pochi chilometri da lucca 

La storia, il lusso, il parco così rivive Villa Reale gioiello di Elisa Bonaparte

Paola Taddeucci
La storia, il lusso, il parco così rivive Villa Reale gioiello di Elisa Bonaparte

29 aprile 2021
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Paola Taddeucci

lucca. Riaprono con tante novità il parco e gli edifici di Villa Reale, la tenuta di oltre 16 ettari che si trova a Marlia, a otto chilometri da Lucca, e nel 1800 fu residenza della principessa Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone, e della duchessa Maria Luisa di Borbone. Il grande parco – definito dal Guardian il secondo più bello d'Italia dopo i giardini Barberini di Castelgandolfo - sarà aperto dal primo maggio: tra alberi maestosi di antiche varietà, si snodano viali arricchiti da gruppi scultorei e vari giardini tematici, oltre ad architetture naturali come il Teatro di verzura dove suonò Niccolò Paganini. Dal 3, poi, saranno visitabili anche gli interni dei vari edifici che fanno parte del complesso, uno dei capolavori paesaggistici e architettonici della Toscana salvati dall'abbandono grazie all'imponente lavoro di restauro intrapreso dai coniugi Gronberg, giovani imprenditori svizzeri proprietari dal 2015 della tenuta. Le novità riguardano proprio gli edifici, a partire dal principale: Villa Reale, lussuosa dimora dalla chiara impronta ottocentesca voluta da Elisa, che trasformò il maniero sei-settecentesco preesistente. Verranno aperte altre due sale degli appartamenti reali – la camera di Felice Baciocchi, marito di Elisa, e la stanza del biliardo – che si aggiungono agli ambienti inaugurati nel 2020: la biblioteca, le sale da gioco e da ballo, il salone della musica, il bagno, la camera della principessa e la terrazza. Come dallo scorso anno per gli appartamenti reali, mai aperti al pubblico fino ad allora, il 2021 sarà la prima volta per gli interni della palazzina dell'Orologio.

Eretta tra la fine del XVII e i primi anni del XVIII secolo per ospitare le scuderie, le cucine e i servizi, il suo nome deriva dalla posizione sopraelevata dell’orologio a sei ore, tipica di tante ville toscane del tempo. Gli interni sono stati adibiti a museo molto particolare – ci sono libri, dischi, bambole, miniature, riviste, cimeli – dove rivive l'eredità della contessa Anna Laetitia Pecci-Blunt, detta Mimì, che acquistò la tenuta nel 1923, facendola diventare un polo culturale di altissimo livello: tra i suoi ospiti Salvador Dalì, Alberto Moravia, Giuseppe Ungaretti, oltre a politici e a diplomatici di tutto il mondo. Mecenate e grande collezionista, la nobildonna ha lasciato una raccolta preziosa ed eterogenea che testimonia i suoi molteplici interessi e la sua originalità, permettendo così di allestire oggi un museo di sette sale dove le sorprese si susseguono. Nella stanza di papa Leone XIII, zio della contessa e pontefice dal 1878 al 1903, si trovano vari cimeli a lui appartenuti: tra questi gli abiti da parata, il servizio di porcellana con lo stemma papale e i fotogrammi dell'allora rudimentale macchina da presa con cui, primo pontefice della storia, fu immortalato agli albori del cinema. La biblioteca raccoglie oltre diecimila volumi in otto lingue diverse: i libri più antichi risalgono al sedicesimo secolo, mentre tra i dizionari c'è l'Enciclopedia Britannica datata 1898. Rarità anche nella stanza dell'emeroteca che ospita più di 400 tra riviste, quotidiani, annuari e almanacchi pubblicati dalla prima metà dell'Ottocento: uno dei titoli di maggior pregio è la Revue des Deux Mondes, la più antica rivista d'Europa ancora in attività. Sono un centinaio, invece, i dischi di vario formato: dai 78 giri in gommalacca ai 33 e 45 giri in vinile.

L'interesse della contessa verso gli altri mondi è testimoniato poi dalla raccolta dedicata alla cultura dei nativi americani, cui Mimì si appassionò durante i viaggi negli Stati Uniti: sono esposte maschere, ceramiche decorate, bambole, oggetti in vimini e pelle. Ma alle bambole – provenienti da tutto il mondo – è riservata un'altra intera stanza: in abiti tradizionali, sono tutti pezzi realizzati artigianalmente. Infine c'è la stanza delle miniature che riproducono, dettaglio su dettaglio, tutti gli edifici della tenuta: alla metà del 1900 vennero commissionate dalla contessa Pecci-Blunt al falegname Olinto Divita. L'orario di apertura è dalle 10 alle 18, prenotazione obbligatoria su www.villarealedimarlia.it. —

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