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Luciano Spalletti alla Juve: tatuaggi, scarpini e il rumore del pallone. Le frasi top della conferenza stampa

di Redazione web

	Luciano Spalletti
Luciano Spalletti

L’ex ct azzurro si “presenta” in casa della Signora: «Le parole nuove non affaticano la mente...»

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Modulo, giocatori ma anche filosofia. Luciano Spalletti è noto per giocare spesso sulla profondità dei pensieri e delle parole, consapevole del fatto che queste hanno il potere di rivelare la verità così come di mascherarla. E i suoi aforismi e metafore proverbiali, diventati ormai uno stile per comunicare, sfruttano questo dualismo per offrire sempre prospettive nuove e significative.

Il primo giorno

Anche nel suo primo giorno in casa della Signora, il tecnico di Certaldo, seppur con il freno a mano tirato per non “personalizzare” troppo il suo arrivo, ha deliziato la platea dei media con alcune frasi ad effetto confermando il suo desiderio di tornare a battagliare sul campo, spaziando tra analisi e concessioni all’attualità. Con il tempo e le partite l’animo si “scalderà” e le frasi a effetto si moltiplicheranno, ma intanto ha regalato un piccolo assaggio alternando osservazioni, riflessioni e definizioni sempre fuori dagli schemi ordinari.

Le frasi top

«Le parole nuove non affaticano la mente»; «Fortunatamente non sono uno che ha bisogno di essere assicurato del proprio futuro»; «Non dobbiamo essere presuntuosi di niente e non dobbiamo avere nessun tipo di slogan, perché non mi piacciono e rischiano di sostituire i fatti»; «Noi dobbiamo lasciare che sia il rumore del pallone che scorre sull’erba il messaggio che dobbiamo mandare. Se il pallone scivola a quella velocita e i tifosi sentono quel rumore sugli spalti quello è il modo corretto per parlare»; «So quello che sarà il mio comportamento, la differenza la faranno sempre i calciatori»; 

«Il tatuaggio...»

«Il tatuaggio del Napoli? Il sangue (durante le visite mediche di ieri 30 ottobre, ndr) me lo sono fatto tirare dall’altro braccio, di qua volevo non fosse toccato niente...»; «è l’autodisciplina che fa la differenza. Se si mantiene nel tempo rispetto, amicizia, lavoro, affetto poi si diventa qualcosa di diverso. E a questa cura ci si fa caso»; «Gli scarpini World Cup dell’Adidas sono quelli che ho sognato sempre. Me li hanno messi a disposizione anche qui ma per timore che non avessero il numero perfetto me li sono portati dietro anche questa volta».

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