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Calcio: Serie A

Di padre in figlio, ecco perché Thuram con l’Inter ha già un piede nella storia

di Tommaso Silvi

	Lilian e Marcos Thuram
Lilian e Marcos Thuram

Il francese può diventare il terzo a vincere lo scudetto proprio come papà: un lusso che solo tre famiglie si sono tolte fino a oggi

12 febbraio 2024
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È vero che nel calcio può succedere di tutto. E di rimonte impossibili ne abbiamo viste parecchie. Poi, però, c’è l’analisi. E leggendo i numeri – che per definizione dicono sempre la verità – lo scudetto 2023-2024 lascia meno di un filo di suspanse. E potrebbe regalare una storia romanticamente rara al pallone italiano. Riassunta in un titolo: Di padre in figlio.
Matematica nerazzurra
Partiamo dalla classifica della Serie A. L’Inter è prima con sette punti di vantaggio sulla Juventus, che nella serata di lunedì 12 febbraio affronta l’Udinese e potrebbe portarsi momentaneamente a -4. Ma attenzione, perché i nerazzurri – che hanno battuto la Vecchia Signora nello scontro diretto a San Siro – hanno una gara in meno dei bianconeri. Quella con l’Atalanta rimandata per l’impegno in Supercoppa Italiana. Il vantaggio potenziale dei ragazzi di Inzaghi sulla banda di mister Allegri è quindi di sette punti. Il Milan appare troppo indietro, al momento, per essere concretamente considerato nella corsa al titolo. Sette punti, dunque. Per farla semplice: affinché la Juve superi l’Inter in testa alla classifica, i nerazzurri dovrebbero prima di tutto perdere tre delle prossime 15 gare di Serie A. Da considerare che finora Lautaro e compagni hanno collezionato una sola sconfitta e tre pari in 23 partite. E qualora l’Inter crollasse, la Juve comunque dovrebbe tenere un passo praticamente impeccabile per riuscire nel clamoroso sorpasso. Più che di una rimonta, in questo caso, ai bianconeri servirebbe un miracolo per agguantare il primo posto.
Da Lilian a Marcos
C’è un altro aspetto da considerare per quanto riguarda la (non) corsa scudetto. L’Inter nelle quattro giornate del girone di ritorno finora disputate ha affrontato tre delle prime sette in classifica, vincendo con tutte. Dopo Fiorentina e Juventus, sabato è arrivato il successo per 4-2 all’Olimpico con la Roma. Sotto 2-1 all’intervallo, i nerazzurri hanno scatenato l’inferno nella ripresa. A dare inizio alla remuntada è stato Thuram, in gol dopo 4 minuti del secondo tempo. Rete numero 9 in Serie A per lui, l’undicesima stagionale, con all’attivo anche 11 assist. Arrivato l’estate scorsa a parametro zero dopo la fine del contratto con il Borussia Monchengladbach, il suo marchio sulla stagione dell’Inter è enorme. Gioca in area di rigore come faceva babbo Lilian; lui però non pensa a difendere, ma a buttarla dentro. E come babbo Lilian – campione d’Italia due volte con la Juventus – potrebbe togliersi la soddisfazione di cucirsi il tricolore sul petto. Di padre in figlio, dunque. Come in Serie A è riuscito soltanto ad altre tre “famiglie”.
Valentino e Sandro
Valentino era il capitano del grande Torino, con cui vinse addirittura cinque scudetti dal 1942 al 1949. È morto nella tragedia di Superga su quell’aereo maledetto che all’improvviso si è portato via per sempre una delle squadre più forti di tutti i tempi. Il figlio di Mazzola, Sandro – tornando alle gioie interiste – tra il 1962 e il 1971 ha trionfato in Serie A quattro volte. Ma non solo, perché nella sua bacheca compaiono anche – sempre con l’Inter – un torneo di Viareggio (1962), due Coppe dei campioni (63-64 e 64-65) e due Coppe intercontinentali (1964 e 1965). Oltre all’Europeo con la Nazionale nel 1968.
Cesare e Paolo
Se in casa Mazzola padre e figlio hanno diviso gli scudetti vinti con due maglie diverse, i Maldini hanno totalizzato complessivamente addirittura undici titoli nazionali tutti con il Milan, senza contare la valanga di coppe europee. Cesare si è aggiudicato gli scudetti nelle stagioni: 1954-55, 56-57, 58-59 e 61-62. Il figlio Paolo è riuscito ad andare oltre, trionfando in sette edizioni del campionato: 1987-88, 91-92, 92-93, 93-94, 95-96, 98-99, 2003-2004.
Cholo e Cholito

Nel ristrettissimo circolo di padri e figli padroni della Serie A c’è anche un cognome che arriva da oltre i confini nazionali. Per saperne di più citofonare a casa Simeone, sangue argentino e garra da vendere. Il Cholo, Diego, oggi allenatore dell’Atletico Madrid, è stato tra i protagonisti assoluti del successo della Lazio nel 2000, quando il popolo biancoceleste esplose dentro allo stadio Olimpico alla notizia della sconfitta della Juventus in quel di Perugia, nella famosissima partita sotto al diluvio. Quindi il Cholito, Giovanni, che con 4 reti e un assist in 25 presenze ha messo la firma sul terzo scudetto del Napoli, il primo dall’epoca magica di Maradona. In questa stagione non sta trovando molto spazio in un ambiente – quello partenopeo – che dopo l’ebbrezza del trionfo è crollato in un “sonno “sportivo” che attualmente lo colloca a metà classifica, con un piede e mezzo fuori dai primi quattro posti e quindi dalla qualificazione alla prossima Champions.


 

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