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L’INCHIESTA SUL calciatore uruguaiano 

Agnelli, lo smarcamento «L’esame di Suarez? L’ho saputo dai giornali»

Agnelli, lo smarcamento «L’esame di Suarez? L’ho saputo dai giornali»

Il presidente della Juve ascoltato dai magistrati di Perugia «Il giocatore si propose con un sms, poi non so niente»

29 aprile 2021
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PERUGIA. Luis Suarez, allora attaccante del Barcellona, si propose alla Juventus «con un sms» e al presidente del bianconeri Andrea Agnelli lo disse il suo vice Pavel Nedved. Fu poi «per logica Paratici», il direttore sportivo, a informarlo dell'impossibilità del tesseramento. Anche se il numero uno bianconero non ricorda esattamente chi gli riferì la cosa. E seppe «dai giornali» dell'esame per la conoscenza dell'italiano sostenuto dal giocatore all'Università per Stranieri di Perugia, una "farsa" secondo i pubblici ministeri. E' quanto emerge dalla deposizione resa da Agnelli, come testimone, davanti al procuratore Raffaele Cantone e ai sostituti Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti. Agnelli ha spiegato che il modello di gestione della Juventus è articolato su un'area business e un'altra sportiva diretta da Paratici. «A lui – ha aggiunto – compete la scelta in relazione all'ingaggio dei calciatori. Naturalmente mi informa in modo occasionale e casuale, durante le mie visite al centro sportivo capita di essere aggiornato in merito alle opportunità in corso». Parlando quindi di Suarez, Agnelli ha ricordato che «in quel periodo erano in piedi diverse trattative per Dzeko, Milik, Cavani e Morata che è stato poi acquistato». Ha comunque spiegato che all'inizio del settembre scorso fu informato che l'ingaggio dell'attaccante uruguaiano era di «difficile realizzazione perché non aveva la cittadinanza comunitaria». Agnelli ha specificato di non essersi occupato delle «condizioni contrattuali in quanto le negoziazioni sono seguite dall'area sportiva». —

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