Manuela D’Angelo
08 luglio 2021
Cinquanta extracomunitari, uomini, donne e bambini, alloggiati in dieci appartamenti di uno stesso palazzo, accatastati come “civile abitazione” ma utilizzati come centro di accoglienza, accreditato e riconosciuto dalla Prefettura. Non sono alloggiati: sono ammassati tra sporcizia, scarafaggi e blatte. Mangiano cibo “nauseabondo”, dormono per terra e sono trattati «come bestie». La descrizione ...