Il Tirreno

Prato

L’intervista

Ilaria Bugetti, la sindaca coi superpoteri: «Così gestirò il carico di lavoro»

di Paolo Nencioni
Ilaria Bugetti, la sindaca coi superpoteri: «Così gestirò il carico di lavoro»

Prato, si è tenuta le deleghe pesanti ma avverte: «Sarà un’azione collegiale»

30 giugno 2024
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PRATO. Terminate le trattative per la formazione della nuova giunta comunale, che è stata presentata venerdì, per la sindaca Ilaria Bugetti è tempo di mettersi al lavoro sul governo della città.

Ilaria a Prato, Sara a Firenze, Maria a Vernio, Francesca a Vaiano. Dalle elezioni sono uscite quattro donne sindaco. Che cosa è successo? Si è finalmente rotto il famoso soffitto di cristallo?

«Non credo sia una coincidenza, è certamente frutto di quel soffitto che si è rotto, è frutto di un lavoro che viene da tanti anni in cui abbiamo provato a lavorare sulle pari opportunità. È maturata una serie di elementi che fanno sì che si cerchi di dare risposte con sensibilità anche differenti. Quando ero sindaca a Cantagallo ho sempre detto che bisogna di essere in grado di dare l’esempio, come donne. È un incentivo a mettersi in gioco anche per le altre. Per quanto mi riguarda non ho mai nascosto di essere stata fortunata, la mia famiglia mi ha sempre sostenuto, non mi hanno mai fatto pesare il fatto di tornare tardi quando ero impegnata in Comune».

Lei non è solo la prima sindaca donna di Prato. È anche una sindaca coi “superpoteri”, essendosi tenuta deleghe pesanti come urbanistica, sport, cultura e pubblica istruzione. Come pensa di gestire questo carico di lavoro?

«Sono consapevole che sono materie importanti. All’inizio ho la necessità di approfondire settori strategici di cui mi sono occupata in campagna elettorale. Ci deve comunque essere un lavoro trasversale, sarà un lavoro collegiale. E poi c’è la struttura comunale, con molti dirigenti che sono cambiati da poco, che dovrà essere il mio primo alleato. Tutti daranno una mano. Poi vediamo come e quando riassegnare le deleghe: l’amministrazione deve essere flessibile».

E a proposito di gestione, come si gestiscono gli eventuali mal di pancia? I Verdi sono scontenti e qualcuno potrebbe essere scontento anche nel Pd. Le scelte sulla giunta non hanno particolarmente premiato l’anima riformista.

«Non sono d’accordo e non penso che ci sia stata una discontinuità forte rispetto al passato. In campagna elettorale abbiamo remato tutti nella stessa direzione e continueremo a farlo. C’è un giusto equilibrio tra continuità e discontinuità. Alcune deleghe importanti sono state assegnate al vice sindaco Faggi e all’assessora Squittieri, Benedetta ha una parte strategica. Sinistra unita ha condiviso le mie scelte (leggi Sandro Malucchi, ndr). Il consigliere Chiani sarà valorizzato. Ognuno avrà la sua dignità».

Dal centrodestra invece si lamentano per la sparizione della delega sulla sicurezza.

«La sicurezza non spetta ai Comuni. Noi abbiamo la polizia municipale e la sicurezza è incastonata in tutti i settori. È normale che sia così. Nel nostro programma la sicurezza è un punto fondamentale. E ci coordiniamo con la Prefettura. Lavoreremo nelle frazioni, lavoreremo con le associazioni di volontariato. Anche questa è sicurezza».

C’è una priorità che s’impone fin dai primi giorni di lavoro della nuova giunta?

«Se ne scelgo una, alzano subito la mano tutti gli altri... Tutti insieme faremo un’azione capillare sui temi più caldi. Quando arrivi i problemi sono tutti urgenti. La prima cosa, direi, sarà controllare i cantieri in corso, specialmente quelli finanziati dal Pnrr. E grande attenzione al sociale».

Pensa che il risultato del 9 giugno sia più un merito del centrosinistra o un demerito del centrodestra?

«Penso sia più merito nostro, di come siamo arrivati alla scelta della mia candidatura, delle proposte che abbiamo fatto alla città. Non abbiamo mai nascosto le difficoltà e i problemi».

Il sottopasso del Soccorso e il parco urbano sono stati due cavalli di battaglia dell’ex sindaco Biffoni, che però sono rimasti sulla carta. Su questo che cosa ci dobbiamo aspettare?

«Il sottopasso è finanziato, dobbiamo solo aspettare che inizino i lavori e tenerli sotto controllo. Sul parco urbano dobbiamo far partire i lavori al più presto. La lentezza dei lavori è un tema tremendo che non ha un colore politico. Sento in giro lamentele da parte di tutti i sindaci. Noi dobbiamo solo “rompere le scatole” all’Anas. E fare molta attenzione alla gestione dei flussi di traffico durante i lavori, collaborando con l’Aci e con la Società autostrade».

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