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Prato

L’inchiesta della Dda

Prato, Matteini Bresci si difende: «Non ho corrotto il tenente colonnello»


	L'imprenditore Riccardo Matteini Bresci
L'imprenditore Riccardo Matteini Bresci

L’imprenditore arrestato insieme all’ufficiale dell’Arma e a un investigatore privato si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee

06 giugno 2024
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PRATO. «Non ho compiuto alcun atto di corruzione. Non ho dato né promesso utilità al tenente colonnello Turini in cambio di atti d’ufficio». Questo il tenore delle dichiarazioni spontanee rilasciate oggi, 6 giugno, dall’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, socio di maggioranza del Gruppo Colle di Cantagallo, al giudice per le indagini preliminari di Firenze Anna Liguori nell’interrogatorio di garanzia.

Matteini Bresci, difeso da Pier Matteo Lucibello, è stato arrestato la scorsa settimana con l’accusa di corruzione insieme al tenente colonnello dei carabinieri Sergio Turini e all’investigatore privato torinese Roberto Moretti, per presunti favori che Turini avrebbe fatto agli altri due.

Come aveva fatto l’ufficiale dell’Arma, anche Matteini Bresci si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha messo a verbale alcune dichiarazioni spontanee. Nel suo caso i magistrati della Direzione distrettuale antimafia ipotizzano che il prezzo della corruzione fosse un viaggio negli Stati Uniti pagato al figlio del tenente colonnello lo scorso novembre e un interessamento verso il sottosegretario Giorgio Silli per impedire o ritardare il trasferimento di Turini in un altro comando. Matteini Bresci nega che il viaggio sia stato pagato in cambio di presunti favori.

L’avvocato Lucibello ha presentato un ricorso al Tribunale del riesame per l’annullamento della misura degli arresti domiciliari disposti nei confronti di Matteini Bresci.

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