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Barista sfregiata a Prato, l’ex fidanzato si scusa in aula e risarcisce

di Paolo Nencioni
Barista sfregiata a Prato, l’ex fidanzato si scusa in aula e risarcisce

Una perizia ha giudicato Emiliano Laurini capace di intendere. Lui disposto a versare oltre 20.000 euro, ma lei non ritira la costituzione di parte civile

29 marzo 2024
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PRATO. Sapeva perfettamente quello che stava facendo l’ex fidanzato di Martina Mucci, la giovane barista sfregiata la notte del 21 febbraio 2023 mentre rientrava a casa in via della Fonderia dopo il lavoro al pub Hop N’Drop di via Terracini. Lo ha stabilito la psichiatra Michela Casoria, nominata dal giudice dell’udienza preliminare Marco Malerba per accertare la capacità di intendere di Emiliano Laurini.

Le dichiarazioni spontanee dell’aggressore

La psichiatra, su richiesta del difensore Luca Bellezza, ha esaminato Laurini e ha concluso che l’imputato è in grado di intendere, dunque sarà processato col rito abbreviato: la relazione è stata depositata oggi, 29 marzo, durante l’udienza fissata al secondo piano del Palazzo di giustizia. In aula c’era anche Martina Mucci e l’ex fidanzato ha fatto delle dichiarazioni spontanee nelle quali si è voluto scusare con la giovane. Ha detto di essere pentito, e ha ribadito quando aveva già detto nel corso delle indagini preliminari. In sostanza, ha ammesso di aver incaricato gli altri due imputati, Kevin Mingoia e un minorenne, di andare ad aspettare sotto casa la sua ex fidanzata, ma sostiene di non aver ordinato loro di picchiarla, “solo” di tagliarle una ciocca di capelli per impaurirla. Alla base di tutto c’era la gelosia, perché la loro relazione era finita e lui era convinto che lei avesse iniziato una relazione con un’altra persona. Per la sua versione, dunque, i due picchiatori avrebbero agito di propria iniziativa, andando oltre il “compito” che gli era stato assegnato. Una versione diversa da quella data dagli altri due. Il giudice dovrà stabilire chi dice la verità e chi mente.

I risarcimenti

Per dimostrare la sua buona volontà, Emiliano Laurini si è detto disposto a versare oltre 20.000 euro a titolo di risarcimento danni all’ex fidanzata. A Martina Mucci, assistita da Costanza Malerba e Federico Febbo, questo non basta e così non ha ritirato la costituzione di parte civile. L’ha ritirata invece nei confronti di Kevin Mingoia, difeso da Antonio Bertei e Alessandra Mattei, che ha versato un risarcimento di 28.000 euro. In questo caso la parte civile si è ritenuta pienamente soddisfatta, segno che Martina Mucci considera Laurini il vero colpevole di tutta questa triste storia.

I fatti

La notte del 21 febbraio Martina stava entrando nel portone del suo condominio quando fu spinta all’interno da due sconosciuti incappucciati che la presero a pugni e tentarono effettivamente di tagliarle i capelli con un paio di rasoi elettrici. Nella colluttazione le procurarono anche la frattura del setto nasale e un profondo taglio sul volto, che ha richiesto un intervento chirurgico. Di qui l’accusa di sfregio permanente che prevede una pena molto severa. I due poi furono identificati anche grazie alle tracce lasciate dai loro telefoni cellulari. Insieme a Mingoia, residente a Scandicci come Laurini, c’era un sedicenne che decise di costituirsi raccontando la sua verità. Non fu arrestato e ora è affidato a una comunità.

Il processo

Dopo aver acquisito la relazione psichiatrica su Laurini, il giudice Malerba ha fissato un’udienza al 22 aprile per la requisitoria del pubblico ministero Valentina Cosci e della parte civile. Il 20 maggio ci saranno le arringhe dei difensori e il 21 giugno è attesa la sentenza.

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