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L’operazione

Acquedotto industriale, fine di un’era: Confindustria cede le quote di Gida ad Alia dopo 43 anni

di Paolo Nencioni

	L'impianto di depurazione di Baciacavallo
L'impianto di depurazione di Baciacavallo

La società diventerà pubblica: agli imprenditori andranno 6 milioni di euro

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PRATO. Il tempo passa, i tempi cambiano e gli asset che ieri erano ritenuti strategici oggi non lo sono più. Così si spiega la decisione di Confindustria Toscana Nord che ieri sera, 27 marzo, ha annunciato la prossima uscita da Gida, la società pubblico-privata che gestisce l’acquedotto industriale di Prato.

Il consiglio generale ha conferito al presidente Daniele Matteini il mandato di sottoscrivere un accordo di intenti con Alia per la cessione delle quote di Gida detenute dall'associazione. Il mandato è stato conferito all'unanimità.

Finisce così una storia iniziata nel 1981, ben 43 anni fa, e che spesso viene portata ad esempio di proficua collaborazione tra pubblico e privato in un settore strategico.

Alla fine del percorso gli industriali cederanno il 45,08% delle quote di Gida ad Alia, che già ne possiede l’8%.

«Quello che ha condotto alla delibera di oggi del Consiglio generale – spiega il presidente Matteini – è stato un processo lungo e complesso, volto soprattutto, da parte nostra, allo scopo di tutelare gli interessi delle aziende. La partecipazione dell'Unione Industriale Pratese, oggi Confindustria Toscana Nord, alla costituzione di Gida nel 1981 nasceva dalla volontà di rendere le imprese protagoniste della gestione di quello che già allora veniva sentito come un aspetto di primaria rilevanza per l'industria locale, tessile in particolare: la risorsa acqua, la sua depurazione e, con la successiva realizzazione dell'acquedotto industriale, il suo riuso. Col mutare degli scenari nel mondo dei servizi, si è ritenuto che quello stesso obiettivo di tutela degli interessi delle aziende possa essere perseguito più efficacemente inserendo Gida nel contesto della multiutility che si sta formando per iniziativa di Alia. Assieme al Consorzio Progetto Acqua e con un particolare coinvolgimento della sezione Sistema moda abbiamo lavorato per giungere a un accordo che riteniamo soddisfacente».

L'accordo prevede garanzie per le aziende in relazione all'ammontare della tariffa di depurazione sia nell'immediato (saldo dell'annualità 2023 e annualità 2024) sia per gli anni durante i quali si realizzerà il percorso di confluenza della depurazione centralizzata nel Sistema Idrico Integrato gestito da Publiacqua. Particolarmente sentito dalle aziende il capitolo investimenti: per depurazione e fognatura Alia si è impegnata per 30 milioni di euro nei prossimi 5 anni, nell'ambito dei 43 milioni complessivi previsti dall'Autorità Idrica Toscana per l'area pratese; ulteriori 18 milioni saranno investiti da Alia, sempre nei prossimi 5 anni, nello sviluppo ulteriore dell'acquedotto industriale. Questo secondo aspetto è strategico per il profilo di sostenibilità del distretto tessile pratese, consentendo di giungere all'obiettivo “zero water discharge”. La perizia inclusa nell'accordo valuta in 6,091 milioni di euro il corrispettivo delle azioni Confindustria Toscana Nord che passeranno ad Alia. Per le regole che Confindustria Toscana Nord si è data all'atto della sua costituzione saranno le imprese pratesi ad avere un ruolo preminente nell'utilizzo nel tempo delle risorse finanziarie che giungeranno all'associazione a seguito della cessione delle azioni Gida. Tuttavia 2,5 milioni di euro torneranno nel fondo comune dell'associazione, dal quale era stato attinto per le operazioni di ricapitalizzazione della società.

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