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Prato, albergo abusivo cinese scoperto e chiuso a Tavola


	L'albergo abusivo scoperto dalla Municipale a Tavola
L'albergo abusivo scoperto dalla Municipale a Tavola

Il Comune aveva intimato alla proprietaria di mettersi in regola, ma la donna non ha mai risposto. Riscuoteva in contanti 50 euro a notte

12 febbraio 2024
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PRATO. Un albergo abusivo è stato scoperto e chiuso dalla polizia municipale a Tavola, in via Traversa del Crocifisso.

Si tratta di una struttura ricettiva composta da otto camere disposte su due immobili, con una unica reception, condotta da una donna cinese di circa 50 anni, titolare del contratto di affitto degli immobili, mai presente durante i sopralluoghi della Municipale. La stessa donna, che non si è mai fatta trovare per ricevere le contestazioni, è stata rintracciata dai vigili urbani dopo complesse ricerche sul territorio da parte degli agenti dell’ufficio di polizia commerciale.

L’attività ricettiva, nonostante fosse irregolare, si presentava al pubblico con una insegna di affittacamere ben visibile dalla strada. Gli accertamenti della Municipale erano iniziati nell’estate 2023 quando, durante un controllo amministrativo era emersa la presenza di una nuova attività priva del titolo ad operare come struttura ricettiva.

Oltre alla contestazione della sanzione di 2mila euro era stato quindi avviato il procedimento amministrativo con invito alla conformazione della struttura e contestuale sospensione. Alla scadenza dei termini, non avendo ricevuto alcuna notizia dall’impresa, il Comune ha emesso un'ordinanza di chiusura immediata che è stata disattesa dalla proprietà e per questo sanzionata dagli agenti della Municipale.

In ultimo era stata emessa la diffida a ottemperare all’ordinanza con ordine di chiusura con apposizione di sigilli, anche quest’ultima ignorata, come accertato nell’ultimo sopralluogo della polizia commerciale.

Durante le operazioni di accertamento la polizia municipale ha constatato che due delle camere erano utilizzate da ospiti che hanno dovuto immediatamente lasciare i locali per consentire l’esecuzione della chiusura coattiva. Dagli accertamenti eseguiti è emerso che la cessione delle stanze era fatta con pagamento in contanti per importi dai 50 ai 60 euro a notte: naturalmente non era presente sul posto alcuna documentazione fiscale e contabile.

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