Utili, le cento aziende al top in provincia di Prato nel 2022: la classifica
A partire dal trainante settore tessile emerge un quadro positivo dove si fa sentire il ritorno alla normalità dopo il periodo della pandemia. In fondo all’articolo l’elenco completo con cifre e differenze
PRATO. Continua il viaggio nel tessuto produttivo pratese, completando la classifica delle 100 aziende con sede in provincia che, secondo i dati del portale Reportaziende it e selezionate tra le prime 200 per fatturato, hanno ottenuto più utili nel 2022 (l’anno dell’ultimo bilancio approvato, quando ancora nessuna alluvione aveva messo a dura prova il territorio).
Se il fatturato esprime soprattutto le dimensioni economiche di un’azienda e il suo volume d’affari – tutte quelle nella tabella in alto hanno superato i 10 milioni di euro nel 2022 – l’utile ne fotografa la capacità di produrre valore per i proprietari, aprendo scenari a volte anche inediti. Anche se, come riportato ieri da Il Tirreno con la pagina sulle prime 26 classificate, le due realtà che l’anno scorso hanno messo insieme più utili sono anche quelle che hanno fatturato di più. L’elemento di curiosità semmai è che nella culla del tessile, le regine siano due società attive nel campo della logistica: Albini e Pitigliani Spa e Foppiani Shipping & Logistics, rispettivamente 27 milioni e mezzo e 14 milioni di euro di utile. La prima rappresentante del settore delle stoffe occupa la terza posizione ed è Manteco di Montemurlo, l’unica altra ditta riuscita a superare la doppia cifra. Rinfrescato il podio, il quadro che emerge da questo campionario non sembra porsi in contraddizione con quelli che sono sempre stati i tratti distintivi dell’economia pratese. E infatti tra tessitura, filatura, finissaggio, fabbricazione di articoli specifici, macchinari e tutte le altre componenti, l’indotto tessile gioca abbondantemente in casa, con 58 marchi nella top 100 dei risultati relativi al 2022. Compresi i picchi, sia quelli positivi e più numerosi che quelli negativi e più sporadici, rispetto a quanto intascato l’anno precedente. Come nel caso di Rifinizione Cambi, che ha sede a Prato e si occupa di finitura (o finissaggio), detentrice del 22° utile netto ma della crescita più elevata, con addirittura un +2823%. Ci va vicino Rifinizione BP, stessa specializzazione e +2145%, mentre tra i boom a quattro cifre c’è anche quello della montemurlese Kenò, dedita alla creazione vera e propria dei tessuti. Poco sotto come trend ma ben più su come utile netto Rifinizione Alan. Col segno meno davanti invece la differenza rispetto a quanto fatto nel 2021 per Lanificio Roma, sempre di Montemurlo, da cui provengono quasi la metà delle 58 aziende.
Tra i fattori a cui ricondurre quello che si presenta come un generale stato di salute del comparto (ma non solo quello), va sicuramente ricordato il ritorno definitivo alla normalità dopo gli anni in cui la pandemia aveva ristretto produttività e margini di guadagno. Così verosimilmente anche nella logistica, con sette ambasciatrici tutte e sette andate di bene in meglio: non solo le sopra citate prime due, ma anche Delta Aerotaxi, Galardi, Embassy Cargo, Alpi Express e Central Cargo. Si può dire lo stesso anche dell’energia, che oltre a Citep vanta 4 aziende tra i primi 11 profitti (le due società di Nwg, Estra Clima e Termo Prato). La plastica, dal canto suo, garantisce sempre dividendi di tutto rispetto anche se con qualche leggero calo. Meno nutriti come rappresentanza, ma comunque presenti, gli altri ambiti. Dal settore cibo e bevande o grande distribuzione (Sibe e i supermercati Conad della famiglia Signorini) a quello chimico farmaceutico e meccanico industriale passando per gli unicum costituiti da Ecoambiente, l’unica azienda specializzata nei rifiuti o Tricobiotos e Cap che invece rappresentano cosmetica e trasporto pubblico locale. Per chiudere, l’aspetto geografico della top 100: 61 aziende sono del capoluogo Prato, 26 di Montemurlo, 5 di Vaiano, 4 di Poggio a Caiano e 2 a testa per Cantagallo e Carmignano.