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Il caso

Prato, donna accoltellata dal marito: i colpi per strada, l’aiuto dei passanti e i silenzi

di Paolo Nencioni
Prato, donna accoltellata dal marito: i colpi per strada, l’aiuto dei passanti e i silenzi

Una giovane ha rischiato di morire alla vigilia di Natale in via Strozzi

27 dicembre 2023
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PRATO. Ha rischiato di morire e non è ancora fuori pericolo una giovane donna cinese che la sera della vigilia di Natale è stata accoltellata all’addome dal marito, un connazionale di 35 anni. Il fatto di sangue è avvenuto in via Strozzi, presumibilmente per strada, perché sia la vittima dell’aggressione che il marito, poi arrestato dalla polizia con l’accusa di tentato omicidio, sono stati trovati (prima lei e poi lui) sul marciapiede.

L’allarme è stato dato da alcuni passanti a cui la giovane donna, poco più che ventenne, ha chiesto aiuto.

L’aggressione era avvenuta poco prima e la donna perdeva molto sangue. I passanti hanno subito chiamato un’ambulanza, il cui medico ha tamponato le ferite prima di trasferire d’urgenza la donna all’ospedale Santo Stefano.

Nel frattempo sul posto sono arrivate le volanti e i poliziotti della squadra mobile per capire che cosa era successo e iniziare le ricerche del marito. Ricerche che si sono concluse quasi subito, perché l’uomo è stato rintracciato per strada non molto distante dal punto in cui era stata soccorsa la moglie. Di fronte ai poliziotti che lo ammanettavano ha subito ammesso di essere stato lui a colpire la donna con un’arma da taglio, che non è stata trovata. Era ancora sporco di sangue sul giubbotto, sulle scarpe e sulle mani.

Poi però non ha voluto aggiungere altro, cioè non ha spiegato per quale motivo abbia colpito la moglie. Quest’ultima è in Italia con un regolare permesso di soggiorno, mentre il marito non ce l’ha.

La donna, stando a quanto riferisce la Questura, è stata colpita al pancreas e in ospedale è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. I medici si sono riservati la prognosi e non l’hanno ancora sciolta. Nemmeno lei, prima di entrare in sala operatoria, è stata in grado di riferire quale fosse il movente dell’aggressione.


 

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